NFC East

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Dallas Cowboys

Best pick: Morris Claiborne, CB LSU

Costato una prima e una seconda in sostanza, ma di gran lunga il miglior difensore disponibile al draft. Il ruolo era già stato coperto con una costosa acquisizione in free agency, ma quando è possibile draftare un giocatore di questo talento, è giusto farlo.

Questionable move: Kyle Wilber, OLB Wake Forest

Così come la precedente scelta di Tyrone Crawford, DE da Boise St., al terzo giro, questo quarto viene utilizzato per un pass rusher. Giocatore dotato sicuramente di talento, tuttavia è sembrata una scelta abbastanza superflua, soprattutto quando il lavoro di Ware e Spencer l’anno scorso è stato eccellente e selezionare una safety risultava molto più urgente.

Third-day gem: James Hanna, TE Oklahoma

Con Jason Witten non più giovanissimo, pescare un backup con questo potenziale al sesto giro si può considerare una possibile steal. Ottimo soprattutto come ricevitore, avrà anche la possibilità di crescere dietro a uno dei migliori TE-ricevitori della lega.

Overall analysis:

Non c’è tanto oltre a Morris Claiborne, comunque il miglior difensore del draft, se non qualche buona scelta, più orientata sul talento che sui need. Il grande nome però basta e avanza, anche perché pescato grazie ad un trade up non troppo costoso.

Grade: B

 

 

Philadelphia Eagles

 

Best pick: Fletcher Cox, DT Mississippi St.

Gli Eagles avevano bisogno di rafforzare pesantemente il front seven e Cox era il giocatore perfetto farlo. Non c’era però l’intenzione di cedere un secondo o un terzo round per fare trade up. Quando Coxè  caduto alla 12 però, è stato possibile prenderlo pagando in pratica solo un quarto e un settimo round in più. Una delle migliori operazioni di tutto il draft.

Questionable move: Nick Foles, QB Arizona

Una franchigia lungimirante come certamente sono gli Eagles sceglie spesso un QB nei middle/late round con l’intento di farlo crescere ed i tirarci fuori qualcosa di buono. Tuttavia la scelta di Foles non convince soprattutto perché non sembra che questo prospetto dalla carriera altalenante ad Arizona meritasse una chiamata al terzo round. Cousins da Michigan State sembrava essere un fit decisamente più azzeccato.

Third-day gem: Brandon Boykin, CB Georgia

Uno dei migliori atleti dell’intero draft, caduto al quarto round per problemi di altezza. Con la sua esperienza anche come slot WR e ritornatore, potrà tornare utile, oltre a poter fare esperienza come CB in una depth che, pur perdendo Asante Samuel, è abbastanza fornita.

Overall analysis:

Quasi tutti i needs coperti e tante ottime scelte come i difensori Kendricks, LB da California e Vinny Curry, DE da Marshall, pescati al secondo round. L’imperativo per Philadelphia era quello di migliorare una difesa troppo porosa lo scorso anno ed è stato sicuramente raggiunto.

Grade: A

 

 

Washington Redskins

 

Best pick: Robert Griffin III, QB Baylor

Best pick per mancanza di alternative. Costato 2 prime scelte future e prima e seconda scelta di quest’anno, è la miglior presa in quanto l’unica che avrà impatto sulla squadra. In assenza di altre scelte prima del terzo round, il resto del draft è pieno di comprimari e probabili riserve.

Questionable move: Robert Griffin III, QB Baylor

È la migliore, ma anche la più contestabile mossa in quanto i Redskins non sceglieranno al primo giro fino al 2015 e non hanno sostanzialmente scelto altri giocatori importanti quest’anno. La domanda è: vale la pena rischiare così per prendere il proprio franchise QB?  Sempre che RG3 lo sia…

Third-day gem: Tom Compton, OT South Dakota

Buono per essere stato scelto al sesto giro, nella pochezza del draft di Washington potrebbe guadagnarsi un posto come backup quest’anno, con la possibilità di diventare titolare nelle prossime stagioni: non male per una scelta così bassa.

Overall analysis:

Il draft dei Redskins è in sostanza RG3, infatti buona parte di questo e dei due draft futuri è stata spesa per selezionarlo e la qualità delle selezioni sarà dunque decisa dal rendimento del QB da Baylor. Pare comunque un po’ azzardato affidare il futuro prossimo della franchigia tutto nelle mani di un giocatore.

Grade: C

 

 

New York Giants

 

Best pick: Rueben Randle, WR LSU

Approfittando di una classe molto ricca di WR, i Giants si accaparrano un enorme talento caduto fino in fondo al secondo round sopperendo così alla perdita di Mario Mannigham in free agency. Ottima presa, soprattutto considerando la scelta utilizzata.

Questionable move: David Wilson, RB Virginia Tech

In verità di discutibile nel draft Newyorkese c’è ben poco, David Wilson potrà essere un’ottima arma offensiva, ma con Coby Fleener, TE da Stanford ancora disponibile, forse sarebbe stato meglio coprire quel need, aggravato dai continui infortuni di Ballard e Beckum.

Third-day gem: Brandon Mosley, OT Auburn

Già con David Diehl, scelto addirittura al quinto giro nel 2003, il front office ha dimostrato di poter costruire la linea offensiva anche con prospetti da secondo e terzo giorno, perché non dar fiducia anche a questa scelta?

Overall analysis:

Draft lineare, a coprire praticamente tutti i need, avvenimento particolarmente strano per un front office abituato a scegliere più a seconda del talento che del completamento del roster (Jason Pierre-Paul draftato al primo giro con Tuck e Umenyora a roster).

Grade: B+