Eastern conference review 28.05.2012 – 03.06.2012

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Rieccoci qui a raccontare quello che è stato l’andamento della serie nelle prime quattro gare di questa finale della Eastern Conference e a provare a capire quello che potrà essere l’esito finale: Boston Celtics o Miami Heat?

Per la quinta volta negli ultimi sette anni, sarà ancora una tra Miami e Boston a rappresentare la Easern Conference nelle Finals. Per sapere quale delle due squadre avrà la meglio stavolta dovremo attendere ancora qualche giorno, per il momento proviamo ad analizzare quello che sono stati i temi di queste prime quattro gare.

In gara 1, gli Heat, forti del fattore campo e di un Lebron James che vuole con insistenza il primo anello, hanno la meglio sui Celtics, sottotono Ray Allen con soli 6 punti in 38 minuti.

In gara 2, Boston gioca alla grande guidata da un pazzesco Rajon Rondo che realizza 44 punti (16 su 24 dal campo, compreso un inedito 2 su 2 da tre punti ottenuto nel supplementare, e 10 su 12 ai liberi) , 8 rimbalzi e 10 assist, sfiorando l’ennesima doppia doppia ma stabilendo un record con queste cifre in una gara di playoff. Per la prima volta un giocatore ottiene questi numeri in una gara di postseason. Altra nota di rilievo: il numero 9 biancoverde realizza tutti i 12 punti della sua squadra nel supplementare (!). Ma ai Celtics non bastano le prodezze del loro playmaker e Miami si porta sul 2-0 vincendo per 115-111 (dopo aver sprecato per due volte il tiro della vittoria con James al termine dei tempi regolamentari).

La serie si sposta a Boston e i padroni di casa si impongono per 101-91. Anche stavolta, come in gara 2, sono i Celtics a prendere il largo. Stavolta il margine arriva a superare i 20 punti e rende vano il tentativo di rimonta degli Heat che si riportano sotto nei minuti finali (fino al -8 sul 95-87).

In gara 4, la gara si decide ancora al supplementare. Stavolta sono i Celtics ad avere la meglio (93-91). Gli Heat dopo aver effettuato l’ennesima rimonta (stavolta da -18) ed avere ottenuto il primo vantaggio a 8’22” dalla fine, grazie ad un canestro di Norris Cole, restano lì punto a punto e pareggiano nuovamente sull’89 pari con la tripla di James a 39″ secondi dal termine. Dopo il fallo in attacco di Garnett, Miami ha la possibilità di chiudere la gara ma Haslem, servito dal marcatissimo Lebron, effettua un tiraccio e spreca così questa opportunità. Nel supplementare, prima Pierce (dopo una trentina di secondi) e poi James (a poco meno di 2 minuti dalla fine del supplementare), commettono il loro sesto fallo e sono costretti ad abbandonare la gara. Negli ultimi secondi, è Wade ad avere la palla della vittoria ma il suo tiro da tre si infrange sul ferro e così Boston impatta sul 2-2.

Analizzando le chiavi della serie possiamo evidenziare come Miami soffra particolarmente la presenza di Garnett a centro area. Sia in attacco sia in difesa, il numero 5 biancoverde sta giocando alla grande. In quest’ottica si sente molto la mancanza di Chris Bosh, il cui rientro potrebbe avvenire già in gara 5 (anche se non vi sono certezze a riguardo). Un’altra nota, che evidenza il contributo fornito da Garnett, è che in sua assenza James e soci hanno molti meno problemi ad attaccare il canestro.

La difesa di Boston, in particolare Pierce ma anche Pietrus, Daniels e gli altri esterni che si alternano, stanno tenendo bene sulle due all-star degli Heat. Pietrus già ai tempi di Orlando aveva causato qualche problema a James e non è un caso che sia lui complice del fallo che estromette Lebron dalla gara. Oltre a questo l’esterno francese prende due rimbalzi offensivi importantissimi nel finale del supplementare di gara 4.

A proposito di falli, come già detto Pierce (per la seconda volta in questa serie) e James (per la prima volta da quando è a Miami) hanno raggiunto quota 6. Il metro arbitrale è stato parecchi contestato (e i sesti falli dei due citati effettivamente sono sembrati un tantino eccessivi) però c’è anche da dire che è stato usato nella stessa maniera per le due squadre coinvolte.

L’altro elemento che fa la differenza in questi Celtics è il giocatore con il numero 9 sulle spalle. Il signor Rajon Rondo sta trascinando i suoi con delle prestazioni stratosferiche. I Big Three biancoverdi sono vivi, anche se Ray Allen non è in perfetta forma e il suo rendimento offensivo ne risente (ma le sue triple fanno sempre male), ed il merito è anche del loro playmaker. Dalla panchina, soprattutto nelle due gare casalinghe, è arrivato un contributo importante anche da Dooling e Daniels.

Per quanto riguarda Miami, Lebron James sta giocando in maniera fantastica, mettendo insieme cifre veramente importanti: 32,2 punti, 8,5 rimbalzi e 5,2 assist di media nella serie (!). E’ forte la sua determinazione nel raggiungere quell’anello che gli sfugge da troppi anni.

Per riuscire nel suo intento, King James, dovrà sperare anche nel contributo di Wade (quasi 21 punti a partita ma percentuali non sempre ottime…) ma anche su quello del cosidetto “supporting cast”. In attesa ovviamente che ritorni il terzo violino, Chris Bosh. Un elemento positivo per la franchigia della Florida è il rendimento di Mario Chalmers che sta cercando di non far rimpiangere, anche a livello realizzativo, l’assenza del numero 1 degli Heat. Per il play di Miami poco più di 14 punti e 5 assist per lui. La sua miglior gara è stata la seconda quando ha chiuso con 22 punti e 6 assist.

Un altro elemento chiave, come detto in precedenza è il reparto lunghi. Coach Spoelstra ha provato con Turiaf, Anthony e Haslem ha far fronte a Garnett, Bass e Stiesma. Dei lunghi di Miami, Haslem è quello che può avere un ruolo maggiore su entrambi i lati del campo e, quando riesce ad ottenere un buon rendimento, ne risente in positivo anche tutta la squadra. In gara 3 Boston ha vinto nettamente la gara sotto canestro (44-32 per quello che riguarda i rimbalzi), mentre in gara 4 le cose sono andate un po’ meglio (40-39 i rimbalzi per Miami). In una serie in cui sono i dettagli che stanno facendo la differenza, questo aspetto di certo non è da sottovalutare, anzi potrebbe rivelarsi decisivo. Vedremo se e quando rientrerà Bosh se e come cambieranno le cose. Se la serie dovesse arrivare fino a gara 7, non ci stupiremmo di certo.