L’esperimento Bard già finito per i Red Sox?

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Daniel Bard il reliever e Daniel Bard lo starter sono sempre di più due pitcher completamente diversi, al punto da essere diventata una situazione in stile Mr.Jekyll e Mr.Hyde per i Red Sox. Gli avversari solitamente sono spaventati quando Bard entra in partita in corso mentre lo stesso comincia a generare paura tra i Red Sox quando è lo starter.

Quello che Bard vuole fare è far emergere il meglio di queste due persone all’interno di un pitcher titolare di qualità.

“Penso che forse ho cercato di portare nella posizione di starter lo stesso tipo di pitcher che ero quando uscivo dal bullpen, credendo che questo sarebbe bastato.”

L’inconsistenza del lanciatore destro come starter ha toccato il suo punto più basso domenica dove Bard non è riuscito ad andare oltre il secondo inning nella sconfitta per 5-1 contro i Blue Jays di Toronto. Bard ha subito sei walks e un 3-run homer da Jose Bautista che ha condannato subito i Red Sox.

Dopo che Bard ha colpito la mano di Edwin Encarnacion, il manager Bobby Valentine ha deciso di metterlo fuori dalla partita dopo appena 55 lanci. Valentine ha descritto la sua decisione quasi come un atto di pietà nei confronti di Bard e del lineup di Toronto.

“Daniel non era in grado di lanciare palle veloci sull’esterno e loro avevano altri battitori destri in scaletta, l’ultima cosa che voglio è quella di vedere qualcuno farsi male”, queste le parole di Valentine.

La cosa più allarmante tra le statistiche di Bard è la media di walks ogni 9 inning, più di 6, 37 totali nella stagione contro soli 34 strikeout. Solo cinque pitchers hanno subito più walks di Bard in questa stagione e solo Ubaldo Jimenez di Cleveland ha una K/BB ratio peggiore dello 0.92 di Bard.

Bard ha rivelato questi problemi per tutta la stagione, ma sembrava di essere arrivato ad un punto di svolta dopo le ultime due vittorie con una 3.38 di ERA, invece è tornato tutto a galla.

“Pensavo davvero di aver trovato la giusta strada viste le ultime uscite, ho visto risultati in miglioramento. Non ancora perfetto ma mi sentivo bene riguardo il mio modo di lanciare. Ho cercato di portare tutto questo nella partita di oggi ma non è andata nella maniera migliore”.

Il suo più grande dilemma è quello di ritrovare il tipo di lancio che solitamente era la sua arma migliore: la palla veloce. Ma la sua palla quest’anno viaggia ad una misera media di 93.3 miglia orarie, niente a che vedere con le 97 miglia orarie registrate nelle ultime tre stagioni, e questo nonostante stia scegliendo di usare questo lancio meno volte in confronto al passato, appena il 63.2 % dei suoi lanci, nel 2011 erano il 67.9% e nel 2009 e 2010 addirittura il 72.9%.

Anche il manager si è esposto a riguardo: “ Sono rimasto sorpreso dalla differenza della sua palla veloce; non è la stessa palla veloce che aveva prima. Speravo che stesse tornando al suo livello ma non ci si è ancora avvicinato. Mi sembra ovvio che Daniel non è in grado di trovarla, ne ha lanciate un paio che sembravano buone ma non è riuscito a riproporle e ripetersi.”

Bard sembra pronto ad intraprendere la strategia di tornare alle basi per riuscire a risolvere i suoi problemi. Ha detto che di solito rivede le sue ultime prestazioni da reliever e crede di poter ancora trovare il Dr.Jekill che è stato così dominante per Boston nelle ultime tre stagioni.

“La cosa positiva nel riguardarmi ciò è l’evidenza di aver fatto i lanci giusti migliaia di volte prima, dovremo lavorare un po’ di più e speriamo di uscirne fuori con qualcosa di più concreto nell’immediato futuro.”

Sicuramente questo è quello che si augurano tutti i Red Sox, anche perchè questo forse azzardato esperimento potrebbe finire per bruciare un giocatore che nelle ultime tre stagioni ha tirato fuori le castagne dal fuoco quando serviva; un opzione di cui Boston non può proprio fare a meno.

 

 

*walk: quando il pitcher lancia 4 ball (palla fuori dallo spazio consentito) contro un battitore, quest’ultimo passa automaticamente in prima base.

*ERA: la media delle corse(runs) subite ogni nove inning.