Der Kommissar oh oh oh

American Sport ma non solo ! Registrazione necessaria prima di poter dire la vostra.

Il Gran Premio di Germania 2012 in quel dell’ Hockenheimring, passerà alla storia degli annali come l’ennesima e meritata vittoria di Alonso e della Ferrari. In seconda battuta per un Jenson Button resuscitato, poi per un Vettel che, statistiche alla mano, non cava mai un ragno dal buco nel mese di Luglio (ma domenica si corre in Ungheria e le statistiche possono mutare…), e in ultimo per un Hamilton doppiato causa foratura, ma che va più veloce dei primi e si prende la briga di “risorpassarli”. Parrebbe abbastanza per riempire le pagine di un settimanale, ma una cosa manca all’appello. Il sorpasso di Vettel ai danni di Button finito tra la lista nera dei commissari di gara.

Se si pensava che il mondiale 2012 fosse solo una questione di gomme e di come i protagonisti le sappiano gestire nell’arco della gara, ebbene è d’obbligo ricredersi. Ci si dimentica che esiste una specie protetta di nome “Commissario”, sia esso di percorso (gli sbandieratori per esempio) o di gara (i giudici preposti all’analisi delle fasi della corsa, per verificare il comportamento di piloti e team). Beninteso, ai primi va il massimo rispetto per ciò che fanno a scapito della loro stessa incolumità a bordo pista, mentre ai secondi va concessa l’attenuante per il quale non è sempre facile decidere una sanzione se non si è mai indossato un casco. A volte il lavoro che fanno gli uni e gli altri è impeccabile, altre volte viene macchiato da piccole sbavature che possono arrivare, nei casi più estremi, a modificare l’esito stesso di una gara, se non di un mondiale. Ancora peggio quando da semplice coincidenza si passi agli indizi.

Il caso più eclatante fu senz’altro quello che vide Ayrton Senna squalificato dal GP del Giappone ’89 dopo il contatto con Alain Prost. Un mondiale completamente falsato e manipolato. Se invece si volesse scavare nel recente passato basterebbe correre all’anno 2003, proprio in Germania, dove Montoya svernicia Schumacher al tornantino del Nurburgring e il tedesco, finito in testacoda resta in bilico sul cordolo esterno. Posizione di pericolo: per regolamento il pilota deve scendere e allontanarsi, perché se toccato dai commissari scatta la squalifica. Ma siccome è Schumi, lo ributtano in pista con la stessa scusa, ovvero “era in posizione pericolosa”. Ancora troppo lontano? Ecco di nuovo il GP di Germania ma nel 2007. La gara andrebbe interrotta a causa del diluvio, quando Hamilton finisce nella ghiaia della prima curva. L’inglese della McLaren, debuttante, decide di “provarci” e resta in macchina, col motore ancora acceso. A nulla servono i rimbrotti dei commissari, perché nel frattempo l’addetto alla ruspa decide di levarlo da li. Viene alzata la vettura di peso e rimessa in pista. Hamilton tira un sospiro… E SPA Francorchamps 2008? Hamilton viene penalizzato e derubato della vittoria ad opera di una regola creata addirittura nel dopogara!

Gli episodi degli ultimi tempi però non riguardano solo la Formula1. Come dimenticare la 500miglia di Indianapolis 2011, vinta all’ultima curva da Dan Wheldon? In quel caso quando JR Hildebrand andò a sbattere, Dan era ancora abbastanza indietro. Le bandiere gialle avrebbero dovuto bloccare la classifica e lasciare la vittoria a JR, ma non sventolarono. Bandiera a scacchi a Wheldon e classifica confermata. Succede anche a Casey Stoner nel GP di Germania (ma dai!..) di poche settimane fa. Caduto nella ghiaia all’ultima curva, rialza la moto e chiede una spinta. Nein! Lui spinge in avanti, i commissari indietro e la maggioranza vince. “E’ una vergogna” dirà poi Stoner, “La moto era a posto e potevo ripartire. Non è giusto che aiutino i piloti in base a come si chiamino o chi vogliano vedere nella ghiaia”. Il riferimento a Rossi non è neppure troppo velato.

Tornando alla Formula1, gli ultimi GP hanno palesato di nuovo i due pesi e le due misure. A Silverstone viene data bandiera rossa nel Q2 delle qualifiche, apparentemente dietro insistenza di alcuni piloti, causa nubifragio. Su tutti Alonso che in quel momento è eliminato dal Q3. Accontentato! Non solo l’asturiano si qualifica, ma ottiene pure la Pole. In Germania (…), nella stessa situazione non viene dato lo stop malgrado la pioggia torrenziale. Pole ancora di Alonso ma Q3 falsato con distacchi abissali. Qualcuno si è chiesto per chi tifino i commissari…

Ultimo caso quello del sopracitato sorpasso di Vettel a Button. L’inglese è in crisi, il tedesco è incollato. Al tornante il pilota della RedBull va all’esterno e passa d’accelerazione quello della McLaren, ma trae vantaggio dall’asfalto all’esterno della curva. Dovrebbe ridare la posizione ma non lo fa e a fine gara si ritroverà penalizzato e sbattuto al 5° posto. E’ palese che i commissari non facciano il tifo per il loro concittadino, anche se la decisione sembra corretta.

Il vero guaio è che certe decisioni sono inappellabili. In un GP di F3 a Monza negli anni ’90, Pacchioni 6° in griglia, al via passò tutti nell’arco di 300 metri. Penalizzato per Jump Start senza appello. Peccato che il video dimostrerà, incredibilmente, come i primi 5 al via stessero decisamente dormendo! Ma come potrebbero i commissari fare appello contro loro stessi?