AFC Week 10 Review

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La decima giornata di campionato conferma la netta divaricazione tra coloro che lottano per prolungare la loro stagione e quelli che non possono andare più in là del vivere alla giornata. I risultati dell’ultimo turno creano inoltre un solco tra chi attualmente accederebbe alle wild card, Colts e Steelers, e tutte le altre, impantanate in una mediocrità che non trova soluzioni. La sorte sembra poi volerci mettere lo zampino, privando la NORTH, unica division in equilibrio, di uno dei suoi principali protagonisti, Ben Roethlisberger. La sofferta vittoria in overtime di Pittsburgh sui Chiefs, è stata infatti funestata dall’infortunio del QB, che rischia ora di dover saltare lo scontro diretto di domenica prossima con Baltimore, se non peggio.

L’Ohio, dopo aver recitato il ruolo da protagonista nelle presidenziali americane, ritrova un team che pareva scomparso nei meandri di una crisi inspiegabile. Spetta infatti ai Bengals la prima pagina della settimana, artefici di una prestazione sopra le righe, in grado di annichilire i campioni in carica dei Giants con una vittoria sorprendentemente agevole. Andy Dalton torna sugli standard della passata stagione, trascinando un attacco semplicemente incontenibile, nonostante il contributo delle corse resti poco più che passabile. Filo conduttore del trionfo tigrato è il numero quattro, la cifra dei TD, dei sack e dei turnovers collezionati. Da sottolineare la prestazione del WR rookie Mohamed Sanu, che dopo un inizio di stagione decisamente sottotono, trova la prima segnatura in carriera e un impiego che nelle ultime settimane pare finalmente incrementare. Doverosa sottolineatura merita la prova della difesa, che in una stagione fino ad ora poco convincente, ritrova le antiche certezze, incarnate dalla leadership di Maualuga e Dunlap, oltre che dalla freschezza del sempre più convincente Vontaze Burfict.

Come quegli anziani che cercano ristoro per i loro acciacchi, così i Titans trovano in Florida un’identità che parevano fino ad ora aver dimenticato. Quella che travolge i malcapitati Dolphins è infatti una vera e propria valanga, originata da un attacco ospite cinico quanto efficace e da una difesa spietata nel punire i tentennamenti di uno spaesato Tannehill. Jake Locker torna titolare dopo un lungo periodo costellato di scetticismo e infortuni, e risponde con un pomeriggio di scelte semplici e oculate, centrando l’obiettivo di coinvolgere tutti suoi ricevitori senza prendersi rischi inutili. Gli zero turnovers concessi alla difesa di Miami sono la vera chiave di volta del match, che consente a Tennessee di scavare subito un solco nel punteggio, costringendo i padroni di casa a snaturare le proprie caratteristiche offensive, alla ricerca di una profondità ben sorvegliata dalla difesa ospite. Importante in questo senso l’intercetto riportato in endzone dal Lb al secondo anno Colin McCarthy, che ritrova così il sorriso dopo una sequela impressionante di infortuni che ne aveva pregiudicato l’impatto tra i professionisti.

Le sfide tra Patriots e Bills spesso valgono il prezzo del biglietto, nonostante il notevole divario tecnico esistente tra i due team, e l’incontro di domenica non ha tradito le attese. Il prevedibile successo dei padroni da casa arriva infatti solo sul filo di lana, strozzando in gola agli ospiti un urlo liberatorio che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’intera stagione. Per buona parte del pomeriggio le due difese cercano invano di arginare gli attacchi avversari, da una parte orchestrati da un quasi infallibile Brady e dall’altra dal tremendo duo di Rb Jackson-Spiller. La differenza la fanno alla fine i dettagli e la freddezza nel gestire i momenti topici. Tant’è che Buffalo a fine giornata concederà due turnovers sanguinosi e la bellezza di 148yd di penalità, tra cui vanno annoverate tre interferenze nella propria endzone. Carente anche la gestione dei timeout, che complice anche la sfortuna, costringerà gli ospiti a dilapidare gli ultimi due per altrettanti infortuni, non potendo così gestire al meglio l’ultimo minuto di gioco. Magra consolazione per Fitzpatrick il raggiungimento delle diecimila yard lanciate in maglia Bills, statistica che però difficilmente gli varrà la conferma a fine stagione se le vittorie resteranno un evento più unico che raro.

Tra gli orrori della domenica merita una citazione il nuovo record di franchigia per punti subiti dei Raiders, che ne concedono 55 ad un attacco non propriamente atomico come quello di Flacco e compagni. La nuova brutta figura dei Jets riapre la questione Sanchez, che mai come oggi appare lontano dalla grande mela in ottica 2013, ma che a questo punto rischia di trascinare a picco anche la cocciuta linea tecnica di Rex Ryan. Un brutto fine settimana hanno passato anche Blaine Gabbert e Reggie Bush, il primo uscito per infortunio durante l’anticipo del giovedì e sempre più in discussione, il secondo panchinato nel primo quarto dopo aver commesso un fumble.