Ma è sempre vera gloria?

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Quanti sono i campionati del mondo vinti con pieno merito? Difficile dirlo, specialmente nel motor sport, considerato che il pilota è comunque supportato da un mezzo meccanico che deve essere sempre al passo della concorrenza. Ma le variabili in gioco non sono mai finite. Il meteo, le penalità, errori altrui che coinvolgono altri ancora, la fortuna che è cieca con alcuni ma con altri va a nozze…

Lo scorso weekend è stata messa la parola fine al mondiale MotoGP con una gara di anticipo. Jorge Lorenzo ha portato a casa la sua 2^ corona iridata e, fin qui, con molto merito. Non si discutono le sue doti velocistiche, non fosse altro che quando ha avuto Valentino Rossi come team mate, lo ha spesso battuto. Ma quanto vale un mondiale vinto grazie all’assenza di quel Casey Stoner (e dello stesso Rossi nel 1° mondiale) che, rientrato giusto per l’occasione, è tornato a fumarsi tutti gli avversari già dalla conferenza stampa?

E quanto possono valere invece i mondiali di Rossi? E quelli di Sébastien Loeb nei rally? E quelli di Schumacher?

Rossi ha vinto quasi sempre con merito. Ok, si potrebbe obiettare che almeno un paio di titoli li abbia conquistati in condizione di manifesta superiorità come nel 2005 e 2008,  ma lui può recriminare sulle 4 gare saltate nel 2010 che lasciarono, come detto, strada libera al suo compagno Lorenzo.

Loeb è invece un capitolo un po’ curioso. Talento sopraffino, fuoriclasse indiscusso, ha corso contro i grandi rallisti quando questi erano ormai in fase calante. Anche in questo caso vanno fatti dei distinguo, perché Loeb arrivò nei rally con la nomea di specialista sull’asfalto, pur avendo conquistato il trofeo Terra in Francia. Nel suo primo campionato completo, nel 2002, piegò la testa allo strapotere Peugeot e poi nel 2003 anche alla Subaru. Da allora non si è più fermato, vincendo il mondiale 9 volte di fila! Numeri impressionanti che però si scontrano con una resistenza spesso passiva. Nel dettaglio infatti Séb ha vinto il 2° mondiale con 4 gare di anticipo e il 7° e il 9° con 2 gare. E anche quando si è arrivati all’ultima corsa, la sua supremazia non è mai stata in discussione, ergo, non è colpa sua se gli altri non sono stati all’altezza. Di fatto spesso ha corso contro nessuno.

Su Schumacher la realtà dei fatti è sotto gli occhi di tutti. Dei 7 titoli conquistati almeno 5 sono scaturiti da una superiorità tecnica imbarazzante. Uno, il 1°, grazie ad una vettura irregolare e alla scomparsa di quell’Ayrton Senna che apparteneva ad una razza ben più superiore a quella di chiunque altro. Fuoriclasse a 5 stelle, negli anni in cui si è scontrato ad armi pari con i rivali ha però perso. Vedasi Villeneuve, Hakkinen, e Alonso. Gli va riconosciuta una passione incredibile che lo ha portato a rimettersi in gioco, anche se con scarsi risultati. Ha però rovinato quelle fredde statistiche che lo davano inavvicinabile, e mostrato che senza macchina non si va da nessuna parte.

E nella Formula1 degli ultimi anni? Il 2007 ha visto il duello in casa McLaren tra il rookie Hamilton ed Alonso e il ferrarista Raikkonen. Sebbene la stagione sia di altissimo livello, la FIA decide di azzoppare i cavalli vincenti (McLaren) rei di aver trafugato documenti proprio alla Ferrari. E’ l’anno della Spy Story, che si concluderà con l’azzeramento dei punti nel Costruttori per la scuderia di Woking e una multa di 100 milioni di $. Il mondiale piloti se lo aggiudica Kimi per 1 punto a causa di un ammonimento della FIA nei confronti della McLaren al fine di evitare giochi di squadra che avrebbero potuto danneggiare Alonso a favore di Hamilton. La scuderia inglese, da sempre ostile ai giochi di squadra, lascia carta bianca ai 2 piloti col risultato di perdere un mondiale dominato, malgrado Alonso fosse già stato messo alla porta per l’anno successivo. E dire che la Ferrari di Raikkonen vinse la prima gara in Australia con una vettura ritenuta irregolare, ma che non fu squalificata…

Nel 2009 vince a mani basse Jenson Button con la neonata BrawnGP che sfrutta un buco del regolamento per aprire un… buco nel fondo piatto. Nell’arco dell’anno ci provano tutti a copiare il sistema incriminato ma senza successo. Ross Brawn infatti è parte del collegio che decide i regolamenti tecnici e fa in modo di scriverselo su misura. Il sistema sfrutta uno studio in galleria che nessuno è in grado di capire e così Button trionfa con largo anticipo vincendo ben 6 gare nella prima metà di stagione.

Il 2010 e il 2011 non sono molto diversi. La RedBull Racing presenta uno stratagemma per sfruttare il soffio degli scarichi al fine di influire sull’aerodinamica. Le stagioni sono a senso unico, con il solo confronto nel 2010 tra i 2 compagni di squadra, Vettel e Webber. Guerra inutile in quanto il team vuole che a trionfare sia il primo dei 2, e così facendo favorisce il recupero di punti nei confronti di Webber che pareva ormai lanciato verso il mondiale.

Siamo nel 2012. Sarà vera gloria quella che incoronerà il prossimo campione del mondo? Ancora 3 gare prima del verdetto.