San Antonio Spurs:”The Underrated”

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Cosa c’è dietro la franchigia NBA più sottovalutata e allo stesso tempo tra le più vincenti degli ultimi quindici anni ? Nessuno lo sa veramente, e questo la dice lunga dell’universo San Antonio Spurs. All’ombra di Fort Alamo, l’incantesimo dura senza pause dal 1997. Proviamo a spiegarne il successo partendo da quella notte di 15 anni fa.

 

 

Il 15 Maggio 1997, all’ NBA Entertainment Studios,NJ, va in scenala DraftLottery.Nonostante squadre come Boston e Vancouver avessero maggior chances di aggiudicarsi la prima scelta in virtù del record della stagione precedente, con un vero e proprio colpo di fortuna, a spuntarla è proprio la franchigia Texana. Un mese e dieci giorni dopo, una PF da Wake Forest viene scelta dagli Spurs come prima scelta assoluta e cambierà per sempre il destino della franchigia. Parliamo naturalmente di Tim Duncan. Il GM della fortunata spedizione di San Antonio agli Studios NBA è tale Gregg Popovich, uno che in gioventù era quasi entrato a far parte della CIA, prima di dedicarsi al basket. L’incontro tra Pop e Duncan, tramandatoci dal vate Federico Buffa, è storia. La loro intesa è immediata e si basa su semplici regole di base: poche parole e tanto sudore. In due parole: metodo Spurs. Sudore garantito dai metodi quasi militari ma tecnologicamente avanzatissimi del preparatore Igor Burdenko(basti pensare alla Burdenko Belt, sicuramente passata all’orecchio di ogni fan NBA).

 

 

Nel primo decennio e oltre di guida tecnica, Popovich ha impostato i suoi successi su una difesa solida e arcigna, guidata dai vari Bowen,Duncan e Robinson, e un letale contropiede. Negli ultimi anni invece, causa carta d’identità di alcuni interpreti, la squadra ha cambiato volto fino ad arrivare a praticare un gioco votato all’attacco. Grazie a perfette spaziature sul perimetro, perfetti movimenti corali e caratteristiche individuali perfette per questo sistema, gli Spurs sono arrivati ad essere la 3° squadra della lega per numero di triple. Popovich e Duncan non sono i soli artefici delle fortune Spurs. Oltre ad un front office serio e competente, il roster conta infatti elementi cresciuti cestisticamente in Europa che hanno sfondato nel basket Oltreoceano come Parker(primo europeo a vincere l’MVP delle Finals) e Ginobili(uno dei migliori “sixth man” della lega e artefice con la sua Argentina di una storica medaglia d’oro alle Olimpiadi d’Atene ai danni del Dream Team) e giocatori “di sistema” scelti apposta per il gioco praticato da San Antonio come il veterano Step Jackson, il brasiliano Thiago Splitter(ottima spalla di TD21) e il giovane in ascesa Kawhi Leonard, una sorta di Bowen giovane con in più maggior talento offensivo.

 

Popovich, Duncan e il GM RC Buford sono le fondamenta di una vera e propria “Dinasty” che ha portato la squdra di Fort Alamo a vincere 4 anelli(1999,2003,2005,2007)e a detenere per ben 6 volte negli ultimi 12 anni il miglior record a Ovest.

 

Come detto anche in precedenza, l’età avanzata dei principali interpreti è sicuramente un fattore che gioca contro le chances di titolo degli Spurs, ma chi è seriamente disposto a scommettere contro questi “terribili vecchietti”? Da due anni ormai gli Spurs giocano il miglior basket della Lega e ogni anno sono puntualmente li a giocarsela alla pari con tutte le squadre. Non c’è solo Bryant a cercare l’ennesimo anello. La premiata ditta Duncan-Popovich ha lo stesso chiodo fisso e con un Parker in versione MVP di quest’ultimo anno e mezzo e con un supportino cast di primissimo livello, quest’annola NBApotrebbe seriamente assistere all’”One Last Dance” della franchigia Texana.