NFC North Draft Grades

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Chicago Bears

Best Pick: Kyle Long, G Oregon

Potrebbe anche essere una mossa azzardata, ma sicuramente coraggiosa, quella fatta dal GM Emery nel selezionare Kyle Long alla 20° chiamata assoluta del draft, considerando la disponibilità a quel punto dell’ex Notre Dame Tyler Eifert. Resta il fatto che Chicago aggiunge un giocatore di talento, seppur con poca esperienza, ad una offensive line tra le peggiori della passata stagione.

Questionable move: John Bostic, LB Florida

Molto discutibile la scelta di selezionare John Bostic con Arthur Brown ancora sul tavolo. Il prospetto da Florida però vanta una stagione da titolare nella prestigiosa SEC ed ha colpito gli osservatori per l’ intelligenza dimostrata in mezzo al campo sostenuta da una buona capacità nelle letture degli schemi giocati dagli attacchi avversari.

Third day gem: Khaseem Green LB Rutgers

Forse il rookie più pronto a giocarsi un posto in squadra. Il due volte Big East Defensive Player of the Year, Khaseem Greene, è un LB fisico e veloce che dovrebbe mettere pressione alle linee offensive. Capace di buone coperture nelle difese ad uomo, eccelle anche come propiziatore di turnovers.

Overall analysis:

Grazie alla scelta di Kyle Long nel primo round i Bears puntano a migliorare la protezione al loro QB, Jay Cutler, all’ ultimo anno di contratto e dunque determinato a fare bene in vista di un possibile rinnovo di contratto. Probabilmente un giudizio definitivo al gruppo di giocatori presi in questo draft dai Bears si potrà dare tra un paio di stagioni; al momento serve lavorare per crescere.

Grade: C+

 

 

Green Bay Packers

Best Pick: Eddie Lacy, RB Alabama

Ted Thompson, così come non aveva mai fatto in precedenti otto draft, finalmente spende una chiamata al secondo round per assicurarsi un running back, Eddie Lacy, forse il miglior prospetto nel ruolo del lotto. L’ attacco dei Packers avrà così la possibilità di bilanciare un reparto storicamente caricato sulle spalle del proprio QB coinvolgendo fin da subito il ragazzo da Alabama.

Questionable move: Joseph Carl Tretter, OT Cornell

Quasi inspiegabile e di sicuro inaspettata la chiamata di J.C.Tretter alla 122°, qualche chiamata dopo che, nello stesso ruolo, i Packers avevano scelto David Bakhtiari, guardia da Colorado. Con poca esperienza nel ruolo e proveniente da una università di secondo livello, Tretter sembra essere, al momento, poco più che una scommessa.

Third day gem: Johnathan Franklin RB UCLA

Se i problemi fisici patiti in off-season da Lacy dovessero diventare un problema, ecco che i Packers hanno un possibile piano B. Johnathan Franklin, con statistiche di tutto ripetto accumulate ad UCLA, ha doti atletiche necessarie ed esplosività sufficiente per risultare un’ ottima alternativa.

Overall analysis:

I Packers escono da questo draft con la speranza di aver colmato alcune lacune storiche del proprio organico; running game e offenisve line paiono infatti i reparti meglio ristrutturati. Molti tifosi forse avrebbero gradito anche qualche nome di rilievo soprattutto tra linebackers e secondarie dove, al momento, Clay Matthews sembra essere l’ unico nome di livello.

Grade: B

 

Minnesota Vikings

Best Pick: Shariff  Floyd, DT Florida

Sul taccuino di Rick Spielman alla voce “sostituti di Kevin Williams per i prossimi anni” vi erano almeno tre o quattro nomi possibili, di sicuro però mancava quello di Shariff Floyd. Tutti gli esperti escludevano che il ragazzo dei Gators fosse resistito alle prime cinque chiamate nella lotteria del draft. Alla 23° i Vikings lo pescano come un salmone in un laghetto di trote !

Questionable move: –

Il draft non è una formula certa, ma al momento non è possibile muovere nessuna critica alle scelte fatte dai Vikings. Se mettiamo sul piatto della bilancia la possibilità di acquisire Manti Te’o durante il primo round, l’ essere andati su Xavier Rhodes e Cordarrelle Patterson non sposta di una virgola il peso specifico dell’ intera strategia.

Third day gem: Gerald Hodges LB Penn State

Serviva un linebacker e alla 120° assoluta i Vikings chiamano Gerald Hodges punto fermo della difesa 4-3 giocata dai Nittany Lions a Penn. State. Con 109 tackles, 1 sack, 2 intercetti e 1 fumble forzato nella stagione da senior Hodges dovrebbe avere i numeri per diventare lo starter nella posizione di OLB lasciata vacante da Erin Henderson spostato da Frazier in mezzo alla difesa.

Overall analysis:

I Vikings escono indubbiamente vincitori da questo draft e confermano le ottime sensazioni del duo Frazier-Spielman nel reclutare giocatori. Una strategia aggressiva, condita da sufficiente determinazione e votata ad inserire personale in grado di far crescere i reparti da subito. La sensazione, dopo la stagione terminata ai playoff, è che si possa sognare in grande.

Grade: A+

 

Detroit Lions

Best Pick: Larry Warford G Kentucky

A parte Ansah, giocatore di cui i Lions avevano un bisogno impellente, la miglior scelta potrebbe essere quella di Larry Warford. Già pronto per un posto da titolare, la guardia da Kentucky, ha la potenza necessaria per migliorare il running game dei Lions e al tempo stesso la mobilità di piedi adatta alla protezione di Stafford sui giochi di passaggio.

Questionable move: Sam Martin P Appalachian State

Decidere al quinto round di chiamare un punter è sempre una scelta molto rischiosa. Sam Martin, fuori dalle liste dei migliori prospetti nel ruolo, è una scommessa azzardata dei Lions. Con poca esperienza nel ruolo, Martin si è comunque guadagnato un posto nella squadra All-American della scorsa stagione.

Third day gem: Michael Williams TE  Alabama

Forse non un fenomeno sul gioco aereo, Michael Williams, può sicuramente portare muscoli e agilità da spendere soprattutto negli special teams o come bloccatore sul medio-corto nei giochi di corsa. A garanzia del suo valore l’essere una pedina dei Crimson Tide vincitori del BCS Championship nel 2011.

Overall analysis:

Detroit riesce solo in parte a colmare i grossi buchi del proprio organico. Se con Ansah rimpiazza la partenza di Avril nel ruolo di defensive end, restano ancora da valutare alcune situazioni chiave, soprattutto nelle secondarie e tra i ricevitori. Forse molti analisti aspettavano qualche certezza in più nelle scelte dei Lions.

Grade: B-

 

 

Articolo scritto in collaborazione con Massimo Furgoni