Wentworth tra speranze italiane e veleni spagnoli.

American Sport ma non solo ! Registrazione necessaria prima di poter dire la vostra.

Entra nel vivo la stagione sull’ European Tour con il consueto appuntamento di fine maggio col BMW PGA Championship, uno dei più prestigiosi appuntamenti in suolo britannico. Tutti i migliori giocatori europei e alcuni di caratura mondiale saranno impegnati da oggi sul percorso storico del Wentworth Club a Virginia Water, nel centro della campagna inglese (Surrey).

Occhi italiani puntati su Francesco Molinari, che proverà a riscattare un avvio di stagione caratterizzato da un problema fisico alla schiena sul percorso di “casa”. Certo il torinese non rinnega affatto le sue origini italiane, ma è noto ormai da tempo che risiede in pianta stabile alle porte di Londra a pochi chilometri dal percorso di Virginia Water. Poter giocare un intero torneo sapendo di tornare a dormire tra le mura di casa, è un vantaggio che Francesco proverà a sfruttare, alla ricerca di una vittoria storica per i colori italiani, vittoria già riuscita nel lontano 1996 al pioniere (del golf italiano) Costantino Rocca. Oltre a Francesco, in campo anche il fratello Edoardo, Matteo Manassero, Alessandro Tadini e Lorenzo Gagli.

Ma se da oggi tutte le attenzioni saranno per il golf giocato, non si placa invece la polemica che proprio da Wentworth è montata in settimana tra lo spagnolo Garçia e il Re Tiger Woods. Dopo la sconfitta al The Player Championship di qualche settimana fa, il castigliano Garçia, aveva rilasciato in conferenza stampa alcune dichiarazioni sul fatto che fosse stato infastidito dalle continue esultanze di Tiger, secondo Garçia, molto poco simpatiche. Tutto nella norma per carità, anche perchè è risaputo che da quando Tiger è tornato numero uno al mondo, giocare nella stessa partita (o subito dopo) con il fenomeno, soprattutto in suolo americano, significa avere un grosso numero di persone intorno e quindi molta “confusione”.

Ma questa settimana Garçia da Wentworth ha rincarato di molto la dose della polemica varcando quella soglia invisibile, ma sacrosanta, di rispetto per un collega, soprattutto in uno sport di etichetta come il golf. Alla domanda maliziosa di un giornalista, che chiedeva se al ritorno in America per lo U.S. Open avesse ospitato a cena Tiger, lo spagnolo ha risposto “We will have him round every night. We will serve fried chicken.” Frase che molta della stampa americana ha bollato (giustamente) come razzista, visto che il riferimento al pollo fritto è un luogo comune per indicare gli afroamericani del Sud.

Garçia ha cercato subito dopo di smorzare i toni, rilasciando una nuova dichiarazione e buttandola sull’ ironico, ma sinceramente quando in ballo vi sono temi del genere, in un Paese dove parte della sua storia ruota intorno a temi razziali, ogni commento negativo pare scontato.

Tiger al momento incassa senza reagire, ha semplicemente bollato come “stupida” la frase del Niño, anche se non è certo uno che dimentica le offese subite.

Su Garçia ? Bhe a volte è meglio tacere.