AFC Week 1 Review

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Non sono mancati gli spunti d’interesse nella prima settimana dell’Afc. Nuovi volti provenienti dal Draft e antiche conferme che non passano mai di moda, team alle prese con un nuovo progetto tecnico e squadre impegnate a trovare una faticosa ripartenza.

Il 2012 è stato l’anno più prolifico dell’intera storia Nfl in quanto a Qb rookie partenti in week1. La classe 2013 ha raccolto decisamente meno apprezzamenti, ma nonostante questo sono stati due gli esordienti, entrambi in Afc e più precisamente nella East. Per EJ Manuel e Geno Smith il risultato è stato opposto, ma per tutti e due si può a buon titolo parlare di un inizio promettente. Smith si è trovato titolare, dopo una deludente preseason, grazie all’infortunio di Mark Sanchez, ma chiamato a dimostrare qualità tecniche e caratteriali, ha centrato la prima vittoria in carriera, mettendo subito in evidenza un buon timing nei passaggi e una mobilità da velocista.

Meno fortunato l’esordio di Manuel, al quale vanno però concesse molte attenuanti. Innanzitutto un avversario ostico come i Patriots, in secondo luogo una condizione fisica non perfetta e per finire il dover essere il perno di un attacco ancora in fase di assestamento dopo l’arrivo del nuovo staff tecnico. Anche per lui il bicchiere può considerarsi mezzo pieno, visto che, dopo un inizio stentato, ha mostrato di possedere un potenziale notevole, portando i Bills ad un passo dal successo grazie ai due TD completati. Forse non ci troviamo al cospetto di due predestinati, ma sia Smith che Manuel hanno legittime speranze di costruire una carriera onorevole in Nfl.

Anche a Pittsburgh era atteso un rookie, il Rb LeVeon Bell, che ha dovuto però arrendersi ad un infortunio subito in preseason. La mancanza di una soluzione credibile nel gioco su terra è stato tra i motivi dell’inattesa sconfitta casalinga al cospetto di Tennessee. Lo zero alla casella dei down conquistati su corsa, non deve però sorprendere nessuno, dato che il reparto già deludente lo scorso anno, è stato ulteriormente indebolito dalla partenza di Mendenhall. Per gli Steeleers si può però anche parlare di un progetto di squadra involuto, se non  insabbiato, legato indissolubilmente alle invenzioni, ma anche ai cronici problemi fisici, di Ben Roethlisberger. A tutto questo va aggiunta l’usura di una difesa eccellente, ma alle prese con un complesso ricambio generazionale.

Curioso il destino che ha fatto incontrare all’esordio Jaguars e Chiefs. Reduci entrambe da un fallimentare 2012, le due franchigie hanno scelto strade opposte. A Jacksonville si è optato per un tecnico giovane come Gus Bradley e concedendo a Blaine Gabbert l’ennesima ultima occasione. I Chiefs hanno bussato alla porta di un veterano come Andy Reid, che come prima mossa ha consegnato le chiavi dell’attacco ad un suo antico pallino, Alex Smith. La netta vittoria esterna di Kansas City sembra premiare la ricetta dell’esperienza, al netto di un roster che poteva comunque già contare su individualità di primo piano. Smith ha dimostrato buone doti di leadership, ma è soprattutto il serbatoio di orgoglio ed entusiasmo che potrebbe trasformare i Chiefs in una delle più inaspettate outsider della Afc.

Citazione d’obbligo per l’ennesima impresa di Payton Manning, che nella gara di inaugurazione della stagione, schianta i Ravens completando sette passaggi da TD. L’arrivo di Welker in offseason e l’attesa esplosione di Julius Thomas, legittimano le ambizioni dei Broncos, che non sembrano al momento pagare nemmeno la prolungata assenza in difesa di Von Miller.

I Raiders cedono come da pronostico ai Colts, ma la buona impressione destata dal giovane Qb Terrel Pryor, può essere un buon punto di partenza. In un team che da molte stagioni non sembra possedere opzioni offensive alternative alle corse di McFadden, le oltre 200yd lanciate e le 112 yd corse da Pryor, aprono ad Oackland scenari promettenti.

Infine si attendono mal di pancia in casa Bengals per la sconfitta patita a Chicago. E’ parsa infatti poco equilibrata la scelta della sideline di snobbare la soluzione delle corse, dimenticando colpevolmente il rookie Giovani Bernard in panchina, nonostante le oltre cinque yard corse a portata fino a quel momento, consegnando al solo Green-Ellis l’onere dell’intero reparto, con risultati poco convincenti.