Deep Blue: Fine di un’era?

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La stagione dei New York Giants si può definire tutto meno che esaltante. Alzi la mano chi avrebbe pronosticato che “l’altra metà” della Grande Mela, quella notoriamente sfigata da decenni, avrebbe avuto un record positivo fin qua mentre i temibili Big Blue sprofondassero negli abissi di un 0-5 con tante, persino troppe spiegazioni?

Fra le varie analisi delle squadre in difficoltà di questa stagione, i New York Giants meritano una considerazione particolare: parte dell’ossatura della squadra è la stessa che ha portato i Giants a sollevare il Lombardi Trophy neanche troppo tempo fa. Allora com’è possibile deprimere domenica dopo domenica i propri tifosi?

Si potrebbe partire dalle linee d’attacco e di difesa. Per la prima non ci sono mezzi termini: un disastro totale. Ok, i running-backs Giants sono colpiti da uno strano virus chiamato “Fumble-itis”, che si manifesta nel perdere la palla nei modi più bizzarri possibile.

Ok, Eli Manning quando messo sotto pressione torna l’Eli dei primi 3 anni da pro (ve lo ricordate, vero?).

Tuttavia non c’è scusante che tenga per una linea che è ULTIMA sia in termini di pass-protection che di run-blocking.

Passando al reparto RB….è evidente che manca il personale adatto. Manca un RB titolare, o quantomeno un ragazzo che sia affidabile ed allo stesso tempo abbia una visione dei blocchi di primo livello che gil permetta quantomeno di non perdere yards.

Non mi sento di incolpare i ricevitori più di tanto. Quando le letture sono buone da parte di Manning e la linea tiene a sufficienza, si sono viste buone cose sia da Crus che da Nicks. Approposito, quest’ultimo a fine anno sarà free-agent, e circolano già voci di cessione prima della fine della stagione. Sarebbe un peccato perdere un così talentuoso ragazzo di 25 anni. Vediamo cosa il GM Jerry Reese saprà fare.

QB: Eli Manning….dove sei finito? Da ragazzo preso in giro in lungo ed in largo, a due volte campione NFL. Ed ora….sembra quasi stia subendo un’involuzione. Tuttavia, con la linea ed il poco supporto del running-game, non gli si può chiedere di portare a casa la partita tendenzialmente da solo. Ogni QB quando è costretto a segnare, tende a forzare, e ciò sta all’origine di gran parte degli intercetti.

Ok, Manning è il QB con più INTs fin’ora….però panchinarlo per Nassib mi sembra alquanto fuori luogo. Non vinci due anelli di cui uno da protagonista, e ti ritrovi brocco due anni dopo.

Il reparto difensivo è da sempre stato la vera forza dei Giants negli anni, anzi, nei decenni. La linea di difesa è un pallido fantasma in confronto a solo due-tre anni fa. Kiwanuka, Pierre Paul e Jenkins hanno deluso le aspettative. Prince Amukamara non è esploso in quella che si aspettava come la stagione della consacrazione. IL reparto di LB è forse il più debole, perchè tra infortuni e scelte inoculate da parte del GM Reese, non è mai stato trovato il sostituto di Pierce negli anni.

Le secondarie sembrano perse nel grigiore generale, non brillano per “distinta oscenità” ma neanche come punto di speranza.

Finita quest’analisi veloce, arriviamo ai tre “imputati”. Ossia Tom Coughlin, Kevin Gilbride, Jerry Reese.

I primi due occupano i ruoli rispettivamente di HC e OC. Per il buon Coughlin, sembra arrivato il suo momento. La squadra risulta spesso apatica, incapace di reagire, si scoraggia molto facilmente. Il che è in netto contrasto con quanto mostrato negli anni dai Giants allenati da Coughlin stesso. Più che incapacità dell’allenatore capo sembra trattarsi di semplice fine di un ciclo. Succede anche ai migliori, e penso che i Mara-Tirsch daranno il benservito con onore all’HC che li ha portati per ben due volte sul tetto del mondo.

Gilbride, Offensive Coordinator da sempre osteggiato dalla tifoseria, è accusato di un gioco molto prevedibile, troppo “corsaiolo”, ed incapace di sfruttare i talenti evidenti di Manning e del parco ricevitori. Viene inoltre ricordato (oltre che per il cazzotto ricevuto da Buddy Ryan ai tempi degli Oilers), come colui che utilizzò come fermacarte Jeremy Shockey e Kevin Boss, ottimi tight-ends passati nella storia della franchigia.

Allora cos’è che ha portato Gillbride a mantenere salvo il posto per tutti questi anni? La sua amicizia personale con il suddetto Coughlin. Per liberarsi di uno probabilmente avrebbero dovuto privarsi anche dell’altro, e conoscendo i piani alti dei Giants ai quali non piace “cambiare per il gusto di cambiare”, hanno pensato che “convivere” con l’attuale OC si sarebbe rivelato nel tempo come il male minore. Ora, due SB ed uno 0-5 dopo, la ghigliottina sembra imminente.

Jerry Reese, infine, non è esente da critiche. E’ riuscito a costruire un gruppo di giocatori tramite il draft di valore, e tutto sommato la sua mano è evidente nella costruzione di ben due squadre da SB. Tuttavia bisogna ricordare come il suo metodo di approccio al draft, ossia “prendi il miglior talento disponibile piuttosto che guardare i bisogni reali della squadra”, non abbia giovato recentemente al roster. In particolare i Giants entrano per il quarto draft consecutivo con bisogni evidenti di rinforzi a linebackers e cornerbacks. Reese ignora il tutto draftando in posizioni OL (Pugh, Herman), DT e DE (Hankins e Moore), QB (Nassib), S (Taylor), RB (Cox).

In conclusione: è notte (pro)fonda per questi Giants. Sembra solo un miracolo, o meglio un gigantesco moto d’orgoglio, possa sollevarli quanto basta per chiudere la stagione in maniera dignitosa. Coughlin, dopo quanto fatto per la franchigia, se lo meriterebbe. Tuttavia la situazione sembra così tragica e la squadra così giù di morale che tale possibilità pare infinitesimale.

‘Notte, giganti. Spero vi risveglierete presto.