Green Bay: Senza Rodgers e senza Matthews….

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Alla vigilia del big match dell’incontro tra i Green Bay Packers e i Chicago Bears, pochi avrebbero scommesso sulla franchigia dell’Illinois che arrivava al Lambeau Field priva del suo QB titolare, Jay Cutler, fuori per un infortunio che dovrebbe tenerlo fuori dai giochi per almeno altre due settimane, salvo sorprese.

I Bears partivano sfavoriti anche se la conoscenza dell’organizzazione e dei giocatori rendeva il back up Josh McCown il perfetto “underdog” su cui scommettere almeno un dollaro.

La vera sorpresa non è stata però l’eccellente prestazione del QB di Chicago ma l’infortunio della più importante pedina dello scacchiere offensivo  dei Packers. Nel corso del primo drive offensivo, a causa dell’ennesimo sack subito da Rodgers, il QB californiano era costretto a uscire dal campo. Per lui si parla di una frattura alla clavicola della spalla sinistra, che dovrebbe costringerlo allo stop per almeno tre settimane. In sua vece è subentrato l’impacciato Seneca Wallace, veterano QB della lega ma niente di più di un onesto mestierante.

La battaglia dei back up se l’è quindi aggiudicata ampiamente Josh McCown ma il problema vero per i Packers è che, allo stato attuale, non c’è un’alternativa all’orizzonte all’impiego di Seneca Wallace.

Il terzo QB Scott Tolzien, è stato appena attivato dalla Practice Squad, Graham Harrell è stato “tagliato” abbastanza a sorpresa quest’estate. Alcuni parlano dell’eventuale ritorno di Matt Flynn a Green Bay dopo le negative esperienze di Seattle e Oakland, dove avrebbe dovuto essere lo starter e alla fine si è visto “scippare” legittimamente il posto dal “fenomeno” Russell Wilson, l’anno scorso, e da Terrelle Pryor, quest’anno.

Il tutto dopo che è stato anche provato l’instabile Vince Young. I Packers si troveranno quindi ad affrontare Philadelphia Eagles, New York Giants e Minnesota Vikings, senza uno dei migliori QB della lega. Sulla carta, in condizioni normali, sarebbero tre partite ampiamente alla portata della squadra di McCarthy ma innanzitutto Aaron Rodgers non è semplicemente il QB ma IL QB, e poi quest’infortunio non fa altro che aggiungersi alla lista lunghissima della IR. Già fuori per il resto della stagione ci sono il TE Finley, il WR Cobb, il T Bulaga, il RB Harris senza contare gli stop all’altro WR James Jones o al LB Clay Matthews.

Tutto questo avviene poi quando l’HC Mike McCarthy aveva dichiarato di non volere spremere troppo il generosissimo rookie, il RB Eddie Lacy ma il nodo della questione è che volente o nolente, una franchigia come i Packers, nelle prossime settimane, dovrà affidare le proprie speranze di vittoria proprio al gioco di corse, che negli ultimi anni fino all’arrivo proprio dei due rookies Lacy e Franklyn era stato per così dire dimenticato.

Appare comunque abbastanza incredibile come i Packers non abbiano pensato minimamente di dare profondità al ruolo di QB. Proprio l’infortunio di Cutler, il QB dei Bears, nel 2011, avrebbe dovuto insegnare qualcosa. In quell’occasione Cutler fu sostituito dall’insufficiente Caleb Hanie, che portò i Bears a inanellare una sequela di sconfitte che li scaraventò legittimamente fuori dai P.O.

Senza il re degli Scramble, l’attacco dei Packers perde inoltre la sua imprevedibilità e la sua fantasia. Alcuni potranno obiettare che anche nell’anno dell’ultimo SB vinto, Green Bay dovette affrontare una situazione a livello d’infermeria, inquietante ma in quell’occasione c’era comunque sempre presente Aaron Rodgers, coadiuvato dal WR Greg Jennings, autore quest’anno di una stagione deludente ai Vikings e soprattutto c’era ancora la difesa che ora senza Matthews a creare “mismatch” non sembra in grado da sola di reggere le partite.

Incredibile ma vero la lotta in questa division sempre piuttosto incerta, negli ultimi anni si è risolta grazie agli infortuni che hanno colpito, a rotazione tutte le franchigie della division. Nel 2011 quando i Bears persero Cutler per infortunio, il talentuoso WR Johhny Knox chiuse la carriera dopo uno scontro di gioco e pure il RB Matt Forte venne posto in IR.

Ancora una volta va sottolineato come a fronte di uno sport, duro e di contatto come il Football Americano, siano veramente poche le franchigie che possano dire di aver investito nel ruolo di backup QB. I Rams, ad esempio si sono affidati all’onesto Clemens per sostituire Bradford così come Fitzpatrick ha rilevato Locker quando questi era infortunato ma non stiamo parlando certo di fenomeni, così come Bradford e Locker non sono, per ora, neanche lontani parenti di Rodgers.

Vedremo comunque, nelle prossime settimane, se McCarthy saprà sorprenderci ancora o se questo infortunio consentirà ai Bears e, soprattutto ai Lions, di avere “via libera” nella temibilissima NFC North.