Perchè NON vincerai il SB – AFC South edition

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Senza troppi indugi, tuffiamoci nella più che mai enigmatica AFC South, quarto appuntamento del nostro settimanale:

HOUSTON TEXANS (2-7)

 

Squadra dal potenziale altissimo, piena di stelle nei ruoli giusti. In attacco ha pagato caro il caso di rincoglionimento improvviso di Shaub da un lato (subentrando Case Keenum con discreti risultati) e la mancanza di Arian Foster più una linea di peso.

In difesa hanno sopravvalutato l’apporto del grande Ed Reed, sembrava il pezzo mancante per arrivare a giocarsi quantomeno il championship se non il Superbowl.

La vera mancanza di questa squadra? Coesione e killer-instinct. A tratti si vede del gran bel football, tuttavia sono poco più che sprazzi dovuti dai grandi individualismi di squadra. In più, almeno in due scontri recenti, si trovavano con la partita in mano eppure non sono riusciti a chiudere il conto. Errori gravi per una squadra che puntava piuttosto in alto.

I Texans, da molti indicati in pre-season come strafavoriti per la division, sono già con un piede e mezzo fuori dai playoffs. Il che si traduce con un Gary Kubiak con una scarpa e mezzo fuori dal posto da HC.

Menzione speciale va per JJ Watt. Le statistiche non sono assolutamente comparabili con quelle dell’anno scorso (e vorrei vedere). “Mega”Watt ha registrato solo 6 sacks, eppure molti, compreso il sottoscritto, vedono il ragazzo migliorato come giocatore di football. L’anno scorso era solo uno spaventoso pass-rusher; quest’anno oltre alla mole incalcolabile di colpi che infligge al QB (ma che non vanno purtroppo a statistica come sacks), è affidabile anche contro le corse.

JACKSONVILLE JAGUARS (1-8)

 

Non mento se dico di aver goduto più che moderatamente per la loro vittoria, seguita in diretta dal primo all’ultimo minuto. Sono felice per coach Gus Bradley, che evidentemente riesce a far credere i suoi in un progetto evidentemente di lungo periodo. Felice per la difesa che ha giocato una signora partita, in particolare il front-7.

Fossi il Commissioner, farei valere la vittoria come doppia perchè sono riusciti a farcela NONOSTANTE avessero Chad Henne come QB, il passatore più scandaloso degli ultimi anni. Il termine “mezza-sega” non basta, perchè l’ex-ragazzo di Michigan si sta rivelando una sega totale. Lanci in tripla copertura, sul LB placidamente davanti al TE aspettando il tram delle 6 e mezza…di tutto, di più.

Cosa ne facciamo dei “gattini” di Jacksonville? Questi Jaguars non si sentono perdenti, non giocano come tali (vero Denver?), hanno la mentalità vincente. Gli va riconosciuto. La verità è che comunque gli mancano una montagna di pezzi di valore (relativo ed assoluto) prima di poter semplicemente sperare in una wild-card ai playoffs. Quando il tuo miglior giocatore è un WR problematico, il running-game non ingrana ed hai Henne come QB….devi accontentarti. DI moooolto poco, aggiungo.

INDIANAPOLIS COLTS (6-3)

 

Altra franchigia, altro enigma. Chi sono veramente i Colts? Quelli che hanno battuto 49ers, Seahawks e Broncos, o quelli che hanno fatto finta di scendere in campo in casa contro i Rams? Bella domanda….

Ciò che mi piace dei Colts è anche il loro più grosso limite: sanno fare tutto bene ma nulla di grandioso. Apparte Luck non hanno vere e proprie stelle affidabili, ed il genio del ragazzo ex-Stanford viene a volte neutralizzato da un parco ricevitori decisamente misero. In più la trade per Richardson non ha sortito gli effetti sperati, dunque essenzialmente hanno dato via una prima scelta per poco più di una pallina da ping-pong ed un mocio-vileda.

Squadra che si appresta a vincere la division più per mancanze altrui che per dominio vero e proprio….ma tant’è. Son giovani, sono ragazzi, ci sarà tempo. Ed aggiungo che finchè c’è Luck, c’è speranza, in ogni anno.

TENNESSEE TITANS (4-5)

 

Squadra che definire discontinua è dire poco: è capace di perdere da Seattle e Kansas City di misura, così come perdere in casa contro i Jaguars, passando attraverso una vittoria contro i temibili New York Jets.

Chris Johnson è nella peggiore forma forse mai registrata, Jake Locker è stato “fulminato” sulla via di Damasco (frattura ad un piede), Fitzpatrick è un ottimo back-up che entra in perfetta sintonia con la discontinuità di cui sopra. Solo che il roster di ricevitori che ha a disposizione è persino peggiore di quello ai tempi dei Bills. Che è tutto dire, e non me ne voglia Stevie Johnson.

Coach Munchak deve dare una identità a questa squadra E, qualora venisse confermato a fine stagione, decidere cosa ne sarà di Locker. Scelte cruciali per decidere il futuro di lungo termine di una squadra attualmente un po’ allo sbando, ma nulla di impossibile per il vecchio Hall Of Famer. Certo, domenica in casa contro Jacksonville è stata una Caporetto, tuttavia è da ammettere che più in basso di così si può solo scavare. E’ già un inizio, no?

Domenica verranno in visita i Colts, anch’essi con una voglia matta di riscatto dopo il cappotto al Lucas Oil da parte di St. Louis. Sembra, vista anche la vicinanza in classifica, il più classico degli scontri diretti di stampo calcistico. i Colts con una vittoria ipotecherebbero la division. I Titans potrebbero però riaprire i giochi con una alquanto insperata vittoria. Partita da vedere, senz’altro.

Anche per oggi è tutto, appuntamento alla prossima settimana. Due raccomandazioni per domenica: tifate senza ritegno, bevete moderatamente. “Au revoir” amici!