AFC e dintorni

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Check point playoffs

La corsa per gli ultimi posti utili in vista delle wild card, resta una matassa quasi impossibile da sciogliere, ma la settimana appena trascorsa ha portato ad una prima sensibile scrematura. I margini di errore per stabilire le quattro vincitrici divisionali sono ridotti al minimo. Al saldo dominio di Patriots, Bengals e Colts, si è, infatti, aggiunta la leadership solitaria dei Broncos sulla West. La seconda vittoria stagionale in altrettanti scontri diretti contro i Chiefs, consegna a Denver il miglior record dell’intera Afc, forti di una seria ipoteca sul fondamentale vantaggio del campo ai playoffs. Nonostante le tre sconfitte consecutive, non è in discussione la wild card di Kansas City, che al di là del ridimensionamento patito nelle ultime settimane, rimane una pericolosa incognita sul cammino delle favorite, sebbene molto penalizzante rischi di rivelarsi il dover giocare lontano dall’Arrowhead Stadium. Si profila invece una vera e propria tonnara, l’assegnazione dell’ultimo posto al sole. La domenica ci consegna un testa a testa tra Miami e Baltimore, entrambe vincitrici in delicatissimi scontri diretti con Jets e Steelers. La solida ambizione dei Dolphins, sarà messa a dura prova dall’orgoglio e l’esperienza dei campioni in carica, fino a poche settimane fa solo brutta copia della squadra dello scorso anno, ma ora in sensibile crescita con l’avvicinarsi delle partite che contano. La selva inestricabile di scontri diretti ancora da disputare, tiene vive anche le speranze di San Diego, Pittsburgh, Jets e Titans, anche se sembrano soprattutto Chargers e Steelers a potersi ritagliare il ruolo di outsider in questa volata finale.

Il cambio della guardia

Nel sempre più strategico ruolo di defensive end, solo un anno fa JJ Watt non sembrava poter avere rivali nella considerazione degli addetti ai lavori. Oggi però, in parte per la crisi profonda di Houston, in parte per qualche inconveniente fisico, più di un rivale pare in grado di contrastarne il dominio. La figura più scomoda è certamente quella di Chandler Jones, che al secondo anno tra i professionisti, ha mostrato un impressionante miglioramento generale. A soli 22 anni, Jones è già leader nel ruolo per tackle messi a segno, e anche alla voce sack può guardare Watt dall’alto in basso. Si tratta dunque di un testa a testa, ma a favore del giocatore dei Patriots parla la carta d’identità e il potenziale atletico. Al terzo anno in Nfl, anche Muhammad Wilkerson sta conoscendo la sua piena maturazione. Alla dimensione di efficacissimo placcatore, infatti, quest’anno ha saputo affiancare quella di cacciatore di Qb, raggiungendo già ora la doppia cifra alla voce sack, il doppio della scorsa stagione, con ancora quattro gare da disputare. Nomi di rilievo sono anche quelli di Carlos Dunlap, Cameron Wake e Lamarr Houston, ma una citazione speciale va dedicata alla rinascita di Mario Williams. Alla seconda stagione in casacca Bills, ha potuto beneficiare delle idee del guru della pass rush Mike Pettine, avvicinando a grandi passi il reparto, al nuovo record di franchigia per sack messi a segno.

Provaci ancora Geno

La pesante sconfitta interna con Miami, non rappresenta soltanto l’addio dei Jets ad ogni speranza di postseason, ma anche la presa d’atto che il ruolo di Qb resta un problema irrisolto. Le flebili speranze che avevano suscitato le prime apparizioni di Geno Smith, si sono presto rivelate illusioni. Il rookie ha inanellato una serie di prestazioni insufficienti, condite col triste dato delle palle perse, aggiornato domenica a quota 19 intercetti e 4 fumble. Come se non bastasse, da cinque partite Smith non completa un passaggio in endzone, rimanendo a galla solo con l’apporto della sua capacità di correre. Contro i Dolphins il prodotto di West Virginia è stato sostituito all’intervallo, replicando un copione già visto in altre due occasioni. La fiducia che gli sarà concessa anche la prossima settimana, non sembra poter cambiare le strategie future della dirigenza newyorkese. Una volta chiarita la questione Sanchez, il cui ingaggio peserà non poco sul tetto salariale della prossima stagione, e assodata la scommessa persa su Geno Smith, si profila la necessità di un investimento pesante nel ruolo. Fondamentale sarà capire se i Jets punteranno su un veterano o su un possibile volto nuovo dal Draft, ma è difficile pensare, che dopo l’ennesima stagione perdente, sia ancora Rex Ryan a guidare i biancoverdi nella prossima stagione.