50 sfumature di polvere (nostalgia eterna canaglia)

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Identikit del “Romantico Trombone”, appassionato (a suo dire) della boxe, da evitare nelle conversazioni di pugilato. Nostalgico incallito, scaglia verità assolute dal suo Olimpo pugilistico, club esclusivo dove ogni pugile ancora in vita non può entrarvi. I principi cardine del vecchio nostalgico sono:

L’età d’oro dai ’50 agli ’80 era superiore a qualsiasi cosa ed è intoccabile,

perchè secondo il Romantico Trombone Duran era imbattuto quando affrontò Leonard (*cough couhg* Esteban DeJesus *cough cough); Leonard NON fece di tutto per evitare Thomas Hearns fino a quando l’opinione pubblica lo costrinse a farlo; Alì NON ricevette il beneficio del dubbio sempre e comunque (Ken Norton) per via della sua popolarità.

Corollario del principio appena enunciato => “Tutti i campioni ed i contenders di allora avrebbero fatto man bassa di qualsiasi forma di vita coi guantoni venuta dopo”.

Praticamente una volta c’era la pace nel mondo, non c’era la fame e tutti i sogni diventavano realtà. Bello, no? Peccato le cose non siano andate esattamente come il R.T. (Romantico Trombone) le ricordi. NEXT!

I pugili di adesso si evitano, sono codardi e combattono poco

Una delle sparate altrui che preferisco, perchè dimostra una mancanza di discernimento o, nel migliore dei casi, una pigrizia intellettuale preoccupante.

Una volta si combatteva di più perchè c’era la fame, dunque era una necessità. Molti nomi storici sono morti poveri, indigenti, sotto ponti o in una stanza d’ospedale dimenticati da tutti. Anche se il Romantico Trombone ti dirà che “allora si combatteva per la gloria, mica per i soldi”.

Balle. Se a Ray Robinson avessero offerto un vitalizio ed una vecchiaia tranquilla, col cavolo che avrebbe combattuto per 12 anni dopo il suo primo ritiro, facendosi spappolare il cervello negli ultimi 3 in semplici esibizioni. Oggi, come allora, il 90% e più dei professionisti ha un lavoro per mantenersi, ma nessuno lo menziona. Si guarda solo ai pochissimi fortunati che combattono 2 volte l’anno.

Per quanto riguarda quella storia dei “si evitano”, (tanto di moda in uno sport dove è “cool” fare proclami ai microfoni per poi mai sedersi ai tavoli dove si negozia per davvero ma a porte chiuse)….Charley Burley e soci avrebbero qualcosa da ridire al riguardo. I “9 Murderer’s Row”, erano 9 pugili formidabili, a cui sistematicamente venne negata la possibilità di combattere per un titolo (anni 40’/50′). Allora come ora, i mali restano gli stessi. E’ che i ricordi offuscano la verità, purtroppo.

BREAKING NEWS: c’è una guerra da 5 anni tra la Top Rank di Bob Arum (ve lo ricordate l’avvocato ebreo?) e la Golden Boy Promotions (Shaefer, banchiere svizzero e Oscar DeLaHoya), conflitto che tiene in stallo l’universo pugilistico. Ma è più facile dare la colpa a chi sale sul ring che ai promotori…

“….Se Joe Louis avesse potuto affrontare Lennox Lewis…..”

Non si può evitare di far menzione dei vari match fantasy che ossessionano il nostro Romanticone e che talvolta sono i pilastri di parecchie sue convinzioni inattaccabili. Marciano vs Klitschko, Leonard vs Mayweather, Duran vs Pacquiao, e la lista continua. Come comparare Bill Russell, Michael Jordan e LeBron James. La sparata più grande mai sentita? Jack Dempsey vs Lennox Lewis. AGGHIAGGIANDE (letto alla Antonio Conte), vero?

FANTASIA, nel vero senso della parola. Perchè non si tiene conto dell’evoluzione delle metodiche di allenamento e della specie (velocità e potenza) da un lato, nè dell progressivo impoverimento dei fondamentali dall’altro.

Peggio ancora, misurano i pugili di adesso comparandoli risultato dopo risultato con i loro beniamini e facendo classifiche assurde “pound for pound” di tutti i tempi. Malati delle statistiche, attribuiscono valori assolutamente arbitrari a pugili ancora in attività, spesso “dimenticando” convenientemente fatti e date che mostrerebbero la fallacità dei loro assiomi.

CONCLUSIONI: che ogni pugile viva la propria epoca. I Klitschko non si preoccupano minimamente del loro posto nella storia, perchè l’hanno appena scritta. Idem per Lewis, Holyfield, Holmes. Pensare a loro sistematicamente in relazione alle ombre del passato non fa di noi dei veri conoscitori di pugilato, ma dei malati che non riescono a vivere ogni tempo, ogni campione, ogni era col dovuto rispetto. Altrimenti si tratteranno tutti i  contemporanei come venne trattato Holmes, chiamato per disprezzo “L’ex sparring-partner di Alì”.

Che i Klitschko, Mayweather e Martinez abbiano la propria era, al diavolo i fantasmi di Alì, Leonard, Monzon. I fantasmi non possono salire sul ring. Il passato va custodito, ricordato ed elogiato, non sventolato in faccia di chi semplicemente non c’era o non può sapere, con l’arroganza del vecchio Trombone che a suo dire “ha visto tutto” e crede di poter sentenziare dal suo piedistallo immacolato.

Quando vedrete un Romanticus Trombonis offritegli una birra ed una pacca sulla spalla. Questo è il vostro tempo, tornate a divertirvi e ad emozionarvi per i vostri idoli contemporanei. Evitate che si parli di pugilato con quella vena di nostalgia eterna. Che è sempre molto “canaglia”.