“El Chino” Maidana, il gaucho argentino

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“El Sobrevivido”, “Un cinese a Las Vegas”, “Il cinese di Margarita”…..tanti titoli vengono naturali per questo pezzo sul pugile di Margarita, Santa Fe, 31 primavere a Luglio.

Forse è meglio usare il suo soprannome storico, altra tradizione prettamente argentina che in quanto ad appellativi è più spietata che nei più creativi USA. Eh sì, perchè se ti chiamano “El Chino”, ossia il cinese, è sicuramente per il taglio degli occhi.  Ma torniamo al personaggio.

Maidana entra nel mondo del pugilato dalla porta “secondaria”, come di solito succede a tutti gli “stranieri” di questo sport. Perchè per fare i soldi, quelli veri, hai due possibilità:

a) sei un fenomeno alle olimpiadi e ti fai mettere sotto contratto da i grandi promoters;
b) hai carisma + velocità o una castagna brutale E sei americano, messicano, portoricano. Perchè la nazionalità conta.

El Chino non ha tutti questi doni. Non ha la velocità di gambe nè la spaziatura dei neri americani, nè la sapiente scienza della parata e contrattacco dei Mayweather, Hopkins. Non ha la velocità di braccia di un Pacquiao, nè il carisma di un Ray Leonard. SFIGA.

Se poi sei nato in Argentina e non parli una parola d’inglese…DOPPIA SFIGA, non sei “vendibile”, perchè la boxe nella terra dei gauchos va molto poco (ANDAVA molto poco, mi auto-correggo).

Marcos Maidana è il tipico “blue collar worker”, operaio del ring. Pugile che pur senza doti particolari si allena in palestra seriamente, molta sostanza e zero fronzoli. Non sarà veloce il ragazzo, non sarà appariscente ma tira fuori ciò che è dentro di te. Chiedete a Ortiz, Khan e Broner cosa intendo per “The Truth”….

27 Giugno 2009: “Vicious” Victor Ortiz vs Marcos Maidana: il primo è il nuovo protetto della Golden Boy Promotions imbattuto. Maidana è lì per perdere. Fare bella figura, provarci fino in fondo, ma per  poi PERDERE. Maidana va giù tre volte nei primi 3 rounds, ma riesce a fermare Ortiz prima del limite, 6th round TKO. — LAST MINUTE: stanno ancora cercando il cuore di Ortiz, che effettivamente non è mai stato più lo stesso.

11 Dicembre 2011: Amir Khan vs Marcos Maidana: Il nuovo protetto della Golden Boy Promotions, Maidana sempre lì per perdere. Cuore argentino, si rialza da un colpo al corpo DEVASTANTE, un gancio sinistro di Khan che suona come un tiro di M-16. El Chino torna su, domina la seconda parte dell’incontro ed è ad un passo dalla vittoria. O meglio, ad essere cattivi (ma spesso ci s’azzecca, diceva Andreotti), ad un Joe Cortez dal mettere KO anche Khan.

14 Dicembre 2013: Adrien “The Problem” Broner vs Marcos Maidana: Broner, nuova stella nascente imbattuta. Match in salita per Maidana, che però mette culo a terra Broner due volte, dominando per gran parte il match. Bi-campione del mondo. Non male, vero?

 

HUEVOS: vedete, El Chino è “La Verdad” (“La verità”) perchè ti costringe a tirare fuori il massimo. Testa il tuo livello di preparazione, la tua calma sotto pressione, la tua capacità di reggere mentalmente 12 lunghissimi rounds. Non è invincibile, ma è un pugile che batti solo se sei al 100% mentalmente, ancor prima che fisicamente. Tutti quelli che pensavano di schiacciarlo senza problemi (Ortiz e Broner) sono stati umiliati nel ring.

Classe operaia dentro e fuori dal ring. Ancora non è abituato a parlare ai giornalisti, lui, uomo di poche parole e forza fisica e di volontà impressionanti. Raramente chiede un incontro, non è il suo stile, non è nel suo DNA. Lui parla coi guantoni, come fanno gli “hombres vertical”, gli uomini di principio, con una coerenza che va seguita. Sempre.

Salirà sul ring prossimamente contro Floyd Mayweather, uno dei due-tre talenti speciali della mia generazione. Non mi aspetto che vinca contro “Money” Mayweather, ma una cosa è certa: ci sarà rispetto tra i due. Perchè uno come El Chino, snobbato dai padroni della boxe fino a quando non potevano più evitarlo, non capita molto spesso in questo sport.

GUERRERO: è l’epitome di “Beating all odds”, ossia andare sempre contro pronostico. Battere tutto e tutti. El Chino ha dimostrato che si può essere campioni del mondo anche se si viene da una terra storicamente povera di fenomeni (Locche e Monzon a parte). Ed è anche l’uomo che ha segnato una rinascita del pugilato nella terra del tango, lui ed il sempre-figo Sergio “Maravilla” Martinez (un modello che sa boxare ed incantare, intelligente, simpatico, versatile. Un altro “sobrevivido”, sopravvissuto).

Non puoi non amare Marcos Renè Maidana. Rappresenta la speranza per tutti quelli che armati di buona volontà e di una ottima mascella si mettono a lavorare duro, senza avere i doni divini dei Roy Jones, dei Ray Leonard, dei Thomas Hearns. Ha ridato la speranza ad una intera generazione di pugili in Argentina, questo uomo apparentemente duro, in realtà semplice, leale, onesto. Con un record di 35 (31 KO) – 3.

Non leggerete mai Marcos “El Chino” Maidana come primo nome di un pay-per-view. Ma qualora vi dovesse capitare, guardate i suoi incontri. Fidatevi, ne vale la pena. Mucho respecto Marcos, y que Dios te bendiga, Chino.