The Masters

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Questa per gli appassionati di golf è la settimana del Masters, il primo dei quattro Major Championship della stagione 2014 giunto alla sua 78esima edizione. Da sempre il più caratteristico dei quattro tornei maggiori, il Masters di Augusta (Georgia) deve la sua fama all’ incredibile esclusività del più famoso e ricco circolo statunitense di golf che lo organizza e che vanta una tradizione nata nel lontano 1932. L’ Augusta National Golf Club, paradiso per i golfisti di tutto il mondo, possiede un percorso par 72 disegnato da Bobby Jones agli inizi degli anni ’30, ricavato all’ interno di una piantagione del XIX secolo trasformata poi in un vivaio e che oggi regala, alle diciotto buche, una cornice di piante e fiori davvero unica. In palio, come d’ abitudine, l’ ambitissima Green Jacket simbolo del club e premio riservato al vincitore di ogni edizione oltre al prestigio di una vittoria che vale una carriera.

Da giovedì 1o aprile a difendere il titolo di campione uscente sarà Adam Scott, vincitore lo scorso anno di un’ edizione 2013 dominata dai giocatori australiani ed entrato nella storia come primo australiano a vincere. Scott, che dopo la vittoria dello scorso anno al Masters ha ottenuto un altro paio di vittorie importanti sul PGA tour è salito al secondo posto dell’ Official World Ranking e potrebbe, proprio nel torneo di Augusta, arrivare alla vetta.

Assenza forzata, invece, per Tiger Woods, attuale numero uno del mondo, che dopo 19 edizioni giocate consecutivamente e quattro Green Jackets in bacheca, ha ufficializzato il proprio ritiro dalla prossima edizione. Il campione californiano è limitato infatti da un periodo di riabilitazione necessario e successivo all’ operazione di fine marzo grazie alla quale ha sistemato un problema dovuto ad un nervo schiacciato della schiena.

A parte l’ assenza di Woods, saranno tutti i migliori giocatori del mondo a darsi battaglia sul difficile percorso di Augusta, in un field di partecipanti unico nel suo genere e che, come da tradizione, comprende anche qualche “past winners” con il diritto di partecipare praticamente a vita all’ evento. Ci saranno infatti ben undici giocatori over ’50 tra i partenti a dimostrare che su questo percorso conta l’ esperienza di tante edizioni giocate. Tra i nomi più suggestivi, campioni del calibro di Bernhard Langer, Tom Watson, Sandy Lyle, Ian Woosnam, Ben Crenshaw e tra i più amati dal pubblico, Fred Couples.

Non mancherà qualche rookie tra quelli venuti alla ribalta nel corso degli ultimi tornei disputati sul PGA tour. In primis il vincitore dello Shell Houston Open di domenica scorsa, il trentaquattrenne australiano Matt Jones, bravo a conquistare il biglietto per Augusta rimontando e vincendo in Texas; poi il sorprendente giovane americano Patrick Reed, vincitore al Doral e per finire alcuni giocatori europei tra i quali il promettente francese Victor Dubuisson e il quarantenne scozzese Stephen Gallacher vincitore dell’ Omega Dubai Desert Classic a febbraio. Non sarà facile edattarsi subito alle difficoltà del percorso americano per questi esordienti, ne è la prova il fatto che l’ ultima e unica edizione vinta da un debuttante resta quella datata 1986 quando a trionfare fù l’ americano Zoeller.

Tra i 36 giocatori del tour europeo iscritti al Masters ci saranno anche i nostri Francesco Molinari e Matteo Manassero. Dopo un’ inizio di stagione passato prevalentemente sul tour americano, con risultati sul campo un pochino alterni, i due italiani proveranno a centrare una vittoria storica. Nessun italiano infatti ha mai vinto il Masters e un europeo non lo vince ormai dal lontano 1999, quando trionfò lo spagnolo José María Olazábal.

Inutile fare ogni tipo di pronostico su di una vittoria finale, l’ unica cosa certa è la garanzia di uno spettacolo assolutamente da non perdere per gli amanti di questo sport e non solo. Uno sguardo al meteo, potrebbe essere un Masters bagnato !