Federer si riprende Wimbledon e la corona

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Quando forse non se l’aspettava più nessuno, escluso lui, Roger Federer ha piazzato la zampata del campione, e in un colpo solo si è ripreso tutto.
All’alba dei 31 anni, che compirà all’inizio di agosto, lo svizzero ha conquistato il suo settimo titolo a Wimbledon, ha messo in bacheca il 17° titolo dello Slam (75° torneo vinto in carriera) e ha riconquistato, d’un soffio (75 punti), la testa della classifica: la prossima settimana supererà Sampras anche in questa speciale graduatoria e con 287 settimane diventerà il giocatore che è stato numero uno per più tempo.
Non era sembrato un Federer scintillante quello visto a Wimbledon per i primi 10 giorni del torneo: quasi fuori con Benneteau, che aveva preso due set di vantaggio, in difficoltà con Malisse causa anche il mal di schiena, Roger ha iniziato a giocare davvero dai quarti di finale: ha demolito prima Youznhy lasciandogli 5 game, poi in semifinale non ha faticato nemmeno troppo contro il numero uno del mondo (ora ex) Novak Djokovic, e in finale ha domato un grande Andy Murray, sospinto da un’intera nazione e da un tennis finalmente aggressivo. Ma non quanto poteva bastare per battere un Federer che non è stato perfetto, ma di sicuro ha interpretato le ultime due partite nel modo migliore per vincerle.
Difficile pensare nel lungo periodo per Federer, il cui fisico potrebbe reclamare a breve un dazio, ma dopo questo ennesimo trionfo resta ben poco da chiedere ancora allo svizzero. Anche se tra meno di 20 giorni ci sono le Olimpiadi. Si gioca nuovamente a Wimbledon, e questo è un fattore da non sottovalutare…

Il resto dei suoi avversari è tutto da bocciare, tranne Murray, che è stato bravissimo ed è andato davvero vicino alla sua prima vittoria Slam. Ora ha quattro sconfitte in altrettante finali, ma il segnale è incoraggiante. Male Djokovic che, con la felice eccezione del 2011, ha dimostrato nuovamente di non saper interpretare al meglio l’erba. Inspiegabile la sconfitta di Nadal con Rosol, incredibile (ma anche per come ha giocato il suo avversario) quella di Berdych al primo turno con Gulbis. Gli altri, Tsonga compreso, difficilmente potranno mai arrivare davvero fino in fondo.

Anche in campo femminile ha vinto un’altra ultra trentenne: Serena Williams, nonostante qualche patema iniziale e finale, ha dominato questo torneo, che ha conquistato per la 5ª volta, portando così a 14 le sue vittorie totali negli Slam. Male la Sharapova, in un contesto in cui si fa fatica a trovare una vera dominatrice, se Serena sta bene e gioca con continuità, per le altre ci saranno sempre le briciole.

In fondo gli italiani: maschi non pervenuti, mentre tra le ragazze abbiamo avuto tre atlete agli ottavi: le veterane Vinci e Schiavone e la sorpresa Camila Giorgi, che potrebbe rappresentare il futuro del nostro tennis rosa. Da segnalare anche l’impresa a rovescio di Sara Errani, che contro la Shvedova ha perso il primo set 24-0, ovvero senza mai vincere un punto. In campo femminile non era mai successo.

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