Ryder Cup (Day 2)

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Doveva esserci una decisa reazione e invece il dominio della squadra americana anche nella giornata di sabato sembra aver già ridotto al lumicino le speranze degli europei di mantenere la coppa vinta nel 2010. Purtroppo già in mattinata il golf espresso dalle coppie americane è stato di livello superiore rispetto a quello della spedizione di Olazábal. Sui greens del Medinah, a livello di putt imbucati, nessuno degli europei è riuscito nemmeno ad avvicinarsi alle statistiche dei giocatori americani.

Imbattibile la coppia Bradley-Mickelson si sbarazza dopo solamente 12 buche (7&6) di Luke Donald e Lee Westwood con quest’ ultimo lontano parente del trascinatore della passata edizione. Un filo più equilibrati i restanti tre match in cui solamente la coppia Polter-Rose riesce con il cuore a siglare l’ unico punto europeo della mattina. Un errore del rookie Colsaerts al par 3 della 17, regala un  punto ai fortissimi Dufner-Zack Johnson. Alla buca 18 si chiude invece l’ ultimo match con la vittoria di Furyk-Snedeker nei confronti del duo nord irlandese McIlroy-McDowell.

Pomeriggio con maggior spettacolo ed equilibrio. Kuchar e Simpson implacabili cecchini col putt orientano i primi due match a favore della squadra americana. Nella terza partita Steve Stricker e un ritrovato Tiger Woods sulle seconde nove buche, si arrendono solo alla buca 18 alla coppia Donald-Garcia bravi a resistere al ritorno americano e graziati da un errore col putt di Stricker sull’ ultimo green. Nell’ ultimo match il solito indomabile Ian Poulter con cinque successivi birdie dalla 14 alla 18 pareggia il parziale del pomeriggio (2-2).

Si ripartirà domenica con i 12 singoli sul punteggio di 10 a 6 per gli Stati Uniti. Sinceramente per quanto visto sino adesso ci vorrà molto più di una buona prestazione da parte della squadra europea per recuperare lo svantaggio soprattutto alla luce della pessima forma di alcuni giocatori chiave.