The “Tough Guy”

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A 5 minuti dalla fine del secondo quarto della partita tra Chicago Bears e Detroit Lions, i tifosi dei Bears sicuramente pensavano di assistere a un film già visto. Dopo un duro ma perfettamente regolare sack del DT Ndamukong Suh, il QB di Chicago Jay Cutler usciva dal campo per un infortunio alle costole. La maledizione sembrava continuare per la franchigia della “windy city”. A causa di un infortunio allo stesso Cutler, i Chicago Bears avevano perso un NFC Championship Game nel 2010 contro i Packers e l’anno scorso, dopo una partenza promettente, l’infortunio del loro QB aveva portato a una striscia negativa che aveva sbarrato ai Bears la strada verso i playoffs.

Dopo un solo gioco però Cutler è tornato al centro dell’huddle tra i cori di approvazione dei tifosi di Chicago. Nuovamente in campo Cutler ha dapprima lanciato subito un incompleto e poi disputata una partita appena sufficiente, completando appena il 50% dei passaggi tentati e lanciando per sole 150 yards ma dimostrando a tutti di essere un vero giocatore di football, resistendo al forte dolore rinfrancando con la sola presenza tutti i suoi compagni e cosa più importante tutti i tifosi del Soldier Field. Cutler non è certo un QB del livello dei vari Rodgers, Peyton ed Eli Manning, Brady, Brees ma in passato ha dimostrato di essere un pilastro fondamentale per Chicago, non a caso negli ultimi anni i Bears hanno sostanzialmente buttato vie intere stagioni dopo i suoi infortuni.

Dopo la vittoria nel MNF contro Detroit, Chicago ora detiene il secondo miglior record (5-1) nella NFC dopo gli imbattuti Atlanta Falcons e il terzo dell’intera lega considerando anche gli Houston Texans (6-1). Gran parte delle fortune di Chicago sono dovute alla Difesa, per molti la migliore della lega. Guidata dai vari Urlacher, Briggs, Peppers e Tillman, la Difesa di Chicago è prima nella lega per punti concessi agli avversari e sesta per yards totali concesse. L’attacco, pur altalenante è comunque l’ottavo per punti segnati e può contare su giocatori importanti in grado in qualsiasi momento di creare il “big play”.

Il problema di Chicago sono le prestazioni della linea offensiva. I cinque sacks subiti da Cutler lunedì si vanno a sommare ai ben 89(!) subiti dallo stesso QB dal 2010 a oggi. Con delle statistiche simili, i ripetuti infortuni subiti dal povero Cutler non sono certo una sorpresa. Il front office della franchigia dell’Illinois, durante l’off-season, non ha fatto niente per risolvere la situazione ma ha quantomeno regalato a Cutler armi offensive come il RB Michael Bush, solida riserva del titolare Matt Forte, e i WRs Jeffery e Marshall, con quest’ultimo che ha ritrovato Cutler dopo l’esperienza particolarmente proficua per i due a Denver. Non si deve poi dimenticare il WR, tale Devin Hester che è ancora l’incubo di ogni Special Team dell’NFL per le sue straordinarie abilità come kick e punt returner.

In definitiva, I Chicago Bears sono una squadra solida e talentuosa in tutti i reparti e capace di fare la differenza in tutte e tre le fasi di gioco. L’O-line è un problema pressante e di difficile risoluzione, ma il MNF ha portato alla ribalta un Cutler diverso da com’eravamo abituati a vederlo. Nelle trasmissioni sportive americane è già stato ribattezzato come “Tough Guy”,ossia “ragazzo tosto”, e questo è sicuramente un segnale importante, dato il suo passato caratterizzato da infortuni e polemiche. Se a tutto questo abbiniamo una leadership all’interno dello spogliatoio crescente, come testimoniano le parole dei vari Urlacher, Marshall e dell’HC Lovie Smith, il futuro di Chicago appare più che roseo e sicuramente nella “windy city” c’è molta attesa ed eccitazione per vedere fino a dove può arrivare questa squadra. In molti sono a pensare che la risposta a questa domanda sia: molto lontano!