Cameron: le ragioni dell’addio

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Non è certo il coraggio che manca in casa Harbaugh. Jim a novembre ha sostituito il proprio partente con un QB al secondo anno semisconosciuto ai più, il fratello John a 3 giornate dalla fine ha licenziato il proprio OC che era con lui dal 2008.

Al di là di ciò che potrebbe sembrare, quella di Harbaugh non è stata una decisione presa sull’onda emotiva di una sconfitta dolorosa come quella contro Washington ma una scelta meditata e ponderata da un po’ di tempo.

I rumors riportano che Baltimore avesse già intenzione di licenziare Cameron già al termine della stagione 2010 ma poi il lockout incombente ed il timore di non riuscire a preparare adeguatamente la stagione successiva ha portato i Ravens a più miti consigli decidendo di rimanere con il proprio coordinatore.

Ma cosa imputano i Ravens al proprio ex OC? Perché Cameron è stato licenziato?

Prima di dire che cosa non ha funzionato, bisogna dire che Cameron ha portato alla rispettabilità un attacco che sotto il presunto guru Billick era sempre stato asfittico e poco produttivo.

E’ a lui che si deve certamente il buon lavoro fatto con Joe Flacco in questi anni.

Quello che è mancato è stata la capacità di fare il salto di qualità.

Flacco, Rice e Smith sarebbero sulla carta una tra le migliori “triplette” della lega ma, nonostante il valore sulla carta, quest’attacco stagna, a livello di statistiche, a metà classifica.

I Ravens hanno rimproverato a Cameron una rigidità eccessiva di idee (sembra che non ascoltasse molto gli input che venivano anche dai suoi giocatori), una mancanza di aggiustamenti nel corso della partita ed soprattutto il fatto di dimenticarsi di Rice per lunghi tratti della partita

Proprio questa sua rigidità eccessiva sembra sia stata alla base dei cattivi rapporti tra lui e Flacco che si è lamentato anche dell’abbandono da parte di Ravens della no huddle offense che a inizio stagione aveva dato buoni risultati.

Alla luce di tutte questa considerazioni, la decisione di Harbaugh non è poi così improvvisa ma è soprattutto motivata. Non c’è dubbio che con Cameron  Baltimore avrebbe mosso l’attacco in maniera ordinata ed abbastanza produttiva nel corso dei prossimi playoffs. Tuttavia la franchigia del Maryland non è alla ricerca di buon piazzamento, ma punta giustamente al Superbowl e con Cameron, come OC, era convinta che non sarebbe mai arrivato.

Anche senza questo improvviso cambio, l’ex coordinatore offensivo di Baltimore sarebbe stato rilasciato al termine della stagione, per cui se il suo destino era già segnato tanto vale averlo licenziato adesso.

A sostituirlo è stato chiamato Jim Caldwell, ex HC dei Colts, che però mai in carriera ha ricoperto questo ruolo. A giudicare dalla sconfortante prestazione del suo attacco contro Denver, i maligni potrebbero sostenere che il rimedio è peggiore del male.

Non è cmq possibile e tanto meno corretto giudicare l’impatto di Caldwell solo da un partita per quanto disastrosa, tuttavia visto il modo di giocare che avevano i Colts, totalmente orientati ai passaggi con un gioco di corsa poco consistente, ci si domanda se possa proprio essere lui ad  avere le idee giuste per coinvolgere tutto il personale offensivo dei Ravens.

Per fortuna di Baltimora, là fuori c’è un coordinatore che sarebbe assolutamente perfetto per le loro esigenze. Si tratta di Norv Turner che tra due settimane verrà licenziato da san Diego.

L’attuale (ancora per poco) allenatore dei Chargers gioca quello che si chiama digit system*. Questo attacco si fonda su un massiccio gioco di corsa e sfrutta l’attacco sulla terra per colpire sul profondo facendo lanciare il proprio QB dalla play-action.

Pertanto ingrediente fondamentali di questo sistema sono:un eccellente RB, una linea offensiva molto fisica, un QB con il braccione ed un WR in grado di “strecciare” il campo. Senza farlo apposta Baltimora sembra avere il personale perfetto per fare questo tipo di gioco e Turner potrebbe essere in grado di svoltare la carriera di Flacco esattamente come fece tanti anni fa’ con quella di Aikman.

Bisogna vedere se anche Harbaugh ed il proprietario Biscotti saranno d’accordo.

 

*Digit system è un derivato della Coryell offense. Quest’ultima è  stata sviluppata da Don Coryell ed è un attacco che si fonda su passaggi verticali e profondi ed un potente gioco di corsa.

Il digit system non è un attacco in sé. I digits (ossia i numeri) sono un modo per chiamare i giochi assegnando alle rotte dei wr  e dei TE un codice a 3 cifre. In questo modo, con un codice piuttosto breve, è possibile trasmettere molte informazioni. Un esempio di un  gioco di passaggio secondo questa terminologia potrebbe essere “Split Right 787 check swing, check V”