Start & Stripes – Il 2013 si accende a Daytona

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Nell’attesa che si delinei la graduatoria finale del “sondaggione” sul pilota più forte di tutti i tempi, il motorsport targato 2013 si rimette in moto, e lo fa con uno degli appuntamenti più carismatici e densi di storia delle 4 ruote da corsa: la Rolex Daytona 24.

Assieme a Le Mans, quella di Daytona è la 24ore più importante, seguita da quella di Spa e in ultimo da quella del Nurburgring. Queste ultime due purtroppo hanno visto calare il loro fascino a causa delle varie vicissitudini dei regolamenti, vedendosi costrette ogni volta a far gareggiare quel che passava il convento. Dal canto suo Le Mans è sempre rimasta sotto l’egidia della ACO, organizzatore della maratona francese, tenendo bene le distanze da quella Federazione Internazionale Automobilistica (FIA) che nel corso degli ultimi 30anni ha fagocitato e immolato tutto in favore della Formula1.

Percorso simile per Daytona, rimasta fedele alla bandiera a stelle e strisce. In entrambe le maratone ci sono stati dei bassi, ma caparbiamente hanno resistito e hanno affrontato i problemi ognuno a loro modo vincendo la sfida dello spettacolo, dello sport, della tecnica, e del tentativo vigliacco del potere sportivo di tagliare col passato.

Il risultato è quello che si è visto negli ultimi anni. Gare combattute fino all’ultimo giro, dopo 24 ore in cui è sempre successo tutto e il contrario di tutto.

Come se non bastasse, per la Rolex Daytona 24 quest’anno si è deciso di rivedere in toto il sistema di bilanciamento delle performance. Il risultato è stato evidente già nelle prime prove, con differenze minime nei tempi sul giro e grande incertezza per quella che sarà la gara. Ben 17 vetture si giocheranno le loro chance nella categoria DP (Daytona Prototype) dove il team Ganassi andrà alla caccia del 5º successo su 7 partecipazioni, così come il suo pilota di punta Scott Pruett. Lotta in famiglia, perchè anche quest’anno Juan Pablo Montoya correrà sulla vettura gemella, dopo aver vinto proprio con Pruett al suo debutto a Daytona. A dar loro fastidio ci proveranno driver del calibro di Bourdais e McNish, Rockenfeller, Pagenaud, Davidson e Lamy, Allmendinger e Ambrose. Grand Am, Nascar e Indy saranno ben rappresentate dai loro piloti. L’Italia “americana” vedrà impegnato come sempre Angelelli, quest’anno affiancato nientemeno che dal campione Indycar 2012 Ryan Hunter-Reay.

Battaglia ancora più dura nella categoria GT, dove tra i big troviamo anche piloti della tipica estrazione europea a difendere marchi come Ferrari, Porsche, Audi, BMW, Camaro e Corvette.

Si sono accesi i motori del 2013, e lo hanno fatto in uno dei più prestigiosi circuiti del mondo. Talmente leggendario che persino Enzo Ferrari lo prese a cuore fino a chiamare uno dei suoi gioielli con il nome Daytona.

Comunque andrà, sarà (come sempre) un successo!