SuperBowl Preview

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Il SuperBowl è da sempre sinonimo di spettacolo e incertezza, animato ogni anno dalle storie dei suoi protagonisti. Raramente però ci siamo trovati di fronte ad un tale intreccio di vicende, come quello che ci offrono 49ers e Ravens. Dallo scontro fratricida dei due Harbaugh in panchina, all’esaltante finale di carriera di Ray Lewis, dalla cabala che vede San Francisco tornare a disputare una finale a New Orleans come nel ‘94, al confronto improbabile tra due QB che a metà stagione mai avrebbero potuto immaginare un epilogo di questo tipo.

San Francisco

La bontà di un progetto si giudica dalla continuità dei risultati, così San Francisco ha avuto la forza di reagire alla cocente eliminazione nel Championship dello scorso anno, rimettere insieme i pezzi, scegliere con coraggio un nuovo QB e conquistare con autorità il biglietto per il SuperBowl. Indiscusso artefice di questo capolavoro è Jim Harbaugh, che al secondo anno ha saputo cambiare pelle a una squadra che pareva già avere le stimmate del successo. Fino all’esplosione di Colin Kaepernick infatti, dei 49ers si parlava soprattutto per la ferocia della difesa, mentre all’attacco si chiedeva di dominare il cronometro e di commettere pochi errori. Negli ultimi mesi gli equilibri si sono in parte invertiti, con una difesa non sempre impeccabile, anche a causa di qualche infortunio di troppo, e un attacco che ha dimostrato di saper essere sempre decisivo, con eguale pericolosità su corsa e su lancio. Adesso però bisogna fare i conti con un avversario imprevisto…il destino. Quel destino che sembra aver scelto Baltimore come sua incarnazione in questi playoffs, ma che potrebbe non bastare per arginare l’ambizione di una franchigia che nella vittoria ha il suo naturale approdo.

Baltimore

Impossibile, imprevedibile, sorprendente…questi e altri aggettivi sono stati usati per descrivere l’incredibile parabola dei Ravens nel corso della stagione, in un crescendo di imprese insospettabili e nel risorgere dello spirito guerriero di un team che pareva ormai giunto al suo esaurimento. La squadra svuotata nel finale di stagione regolare, orfana dei suoi leader difensivi, vittima della spirale negativa che aveva coinvolto Flacco, ha ritrovato nel momento più importante l’orgoglio di un gruppo vincente e il sapore inebriante della vittoria. E ora, dopo aver espugnato i campi di Denver e New England, aver incrinato sul campo e nella testa le certezze di squadre probabilmente superiori, i Ravens non si preoccupano dell’ennesima sfida contro pronostico. L’esplosione del gioco aereo, con un Flacco mai così ispirato, unita alla misteriosa capacità della difesa di inceppare i meccanismi offensivi avversari, pone Baltimore nella condizione di chi crede fermamente nei propri mezzi e non ha sulle spalle il peso delle aspettative.

Chiavi del match

Buona parte delle speranze di Baltimore si concentrano sulla capacità della difesa di ripetere le prove con Broncos e Patriots. Kaepernick non ha il pedigree di Manning o Brady, e probabilmente nemmeno le qualità di lancio dei due mostri sacri, in compenso però, grazie al suo atletismo e alle tante opzioni che gli ha messo a disposizione Harbaugh, questa per i Ravens appare essere la più ardua delle sfide. Potrebbe in questo senso essere scelta la stessa strategia messa in piedi da Atlanta due settimane fa, che lasciarono una certa libertà di lancio al QB, prevenendone però le scorribande, una soluzione che per due quarti sembrò produrre gli effetti sperati. Ad Atlanta si è anche confermato il momento non straordinario della difesa dei 49ers, penalizzata dalle precarie condizioni fisiche di Justin Smith, e da delle secondarie fatte più volte a fette da Julio Jones. I californiani però difficilmente rinunceranno al voler mettere pressione su Flacco, conoscendone i limiti mentali in quel tipo di situazioni. Determinante per entrambe le squadre l’apporto delle corse, e il conseguente controllo del cronometro, così come un fattore potrebbero rivelarsi gli special team, la via più rapida e brutale per togliere fiato all’avversario, in una partita senza domani.

Il pronostico

Il SuperBowl è una partita a sé stante, un groviglio di incognite imprevedibili, dove l’equilibrio è raramente assente, spezzato il più delle volte solo da aspetti episodici. Premesso questo, il favore del pronostico cade su San Francisco, forte di una continuità offensiva basata meno su big plays estemporanei, e decisamente meno incline ai turnovers. Ray Lewis e compagni potrebbero costringere più volte i 49ers al punt, ma in una partita dal punteggio basso, il mix velenoso di corse e lanci, finirà per sfiancare la retroguardia dei corvi e aprire la strada al trionfo di San Francisco.