La teoria del caos

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Messi in archivio i primi due Gran Premi di Formula1, si può iniziare a tirare qualche somma.

L’incognita principale: le RedBull sarebbero state ancora le auto da battere? L’inizio di Mondiale dice che le probabilità di vittoria vertono ancora a loro favore, ma non in modo così marcato come invece ci si sarebbe aspettati. In Australia infatti pur monopolizzando la prima fila, i “bibitari” non hanno concretizzato e il vincitore è stato Kimi Raikkonen, su quella Lotus che lo scorso anno lo ha tenuto in corsa per il campionato fin quasi alla fine. In Malesia invece è arrivata la doppietta condita al veleno, con la lotta fratricida tra i due galletti. E per una volta il team pare non essere dalla parte di Vettel.

Gli outsider: visto lo stato di forma della McLaren alla fine del 2012, sarebbe stato più che logico vedere le frecce d’argento inglesi fare a cazzotti con le RedBull. La voglia (o la necessità) di ridisegnare la vettura dotandola dello stesso schema sospensivo di RB e Ferrari, sta costringendo il team a fare gli straordinari in fabbrica e al simulatore per recuperare il tempo perduto. La caratura di Button ha messo una pezza sull’iniziale debacle, ma in Malesia è mancato il team. Esattamente come 12 mesi prima, al pit stop i meccanici si sono addormentati mettendo fine alla corsa di Jenson. Dal canto suo Perez al momento pare ancora soffrire l’inesperienza in un top team.

Quelli che: Lotus e Mercedes hanno fatto passi da gigante. La prima come detto ha vinto alla grande l’apertura di campionato, mentre la stella a 3 punte ha mostrato uno stato di forma altamente prestazionale per 2 terzi di gara. Manca quell’ultimo step che, se arriverà, garantirà ad Hamilton e Rosberg di inserirsi stabilmente nella lotta per la vittoria sul singolo Gran Premio. Per il Mondiale dipenderà soprattutto dalla continuità dei risultati.

La Rossa: la Ferrari è partita a spron battuto, mettendo subito in chiaro a chiunque voglia conquistare il Mondiale che dovrà vedersela con lei. La realtà dei fatti però ha evidenziato un passo gara non ancora al top, soprattutto nelle condizioni di gara miste. C’è la prestazione pura, ma non la costanza. A questo va aggiunto il brutto rischio al quale, consensualmente, si sono esposti Alonso e il muretto Ferrari nella gara malese. Con un’ ala anteriore rotta, a causa della troppa foga dello spagnolo nelle prime curve, invece di tornare ai box per la sostituzione del muso, si è deciso di aspettare che la pista asciugasse. Il risultato è stato ciò che si è visto in fondo al rettilineo di partenza, con l’ala esplosa a causa della pressione dell’aria all’alta velocità e infilatasi sotto le ruote, impedendo allo spagnolo di sterzare.

La morale: se alla RedBull pensavano di chiudere l’era dei motori aspirati con l’ennesima passeggiata e il n.1 sulla carrozzeria, ora avranno più gatte da pelare di quante non ne abbiano messe in preventivo. La superiorità tecnica non pare così irraggiungibile, e i piloti cominciano a detestarsi profondamente. Hamilton dal canto suo, ha dimostrato che gli anni passati in McLaren gli sono talmente rimasti nel cuore, dal fermarsi per il pit stop nella piazzola della sua ex squadra. Certe abitudini sono dure a morire, ma visto lo sbaglio fatto dai meccanici con Button, forse la nostalgia svanirà presto. Sul fronte gomme la Pirelli è riuscita invece a battere se stessa in quanto a incompetenza. Già detto dello sbaglio fatto nei test invernali, a questo si aggiunge la qualità delle nuove coperture. Una gomma Super Soft che va più piano di una Medium in Australia, una mescola “dura” che dura 1 giro in meno di una Media in Malesia. L’incompetenza regna sovrana. Quanto alla Ferrari, Alonso ha debuttato (a parole) nello stesso modo in cui ha chiuso il 2012. Augurando sfighe a destra e a manca, perché il karma dice “oggi a me, domani a te”. Ebbene, è il caso di ricordare all’asturiano che in quel malefico weekend di Imola nel Maggio 1994, Ratzemberger morì per lo stesso inconveniente.

Forse quello che voleva realmente dire era che la fortuna che lo ha accompagnato in Malesia, dovrebbe a turno toccare anche tutti gli altri piloti? Forse…