Mal di Test !

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Dai test invernali appena terminati a Barcellona, si possono trarre un sacco di conclusioni, prima di tutto l’assoluta mancanza di una logica nella scelta delle location.

Ad esempio la scelta, in nome del risparmio, di effettuare tutti i test in Spagna nella convinzione che la temperatura potesse essere più clemente. A questo, va aggiunto la scelta della Pirelli di andare a testare le gomme su una pista medio-lenta come Jerez, salvo poi accorgersi che il nuovo asfalto era del tutto diverso da quello utilizzato sugli altri circuiti del mondiale! Inoltre, negli anni in cui si poteva liberamente provare durante la stagione, Jerez era utilizzato principalmente per preparare 2 sole gare in particolare: Montecarlo per via dell’alto carico aerodinamico necessario, e Budapest per la stessa conformazione della pista. L’asfalto nuovo ha di fatto reso inutile il test anche in quest’ottica. Un vero smacco per un Circus da centinaia di milioni di dollari…

La seconda e terza parte dei test si sono svolti a Barcellona con temperature attorno ai 12 gradi. Temperature che, salvo sfighe particolari, non si registreranno in nessuno dei 19 Gran Premi in programma da qui a Novembre. Anche questa andrebbe additata come una sciocchezza “made in Pirelli”. La scelta più logica sarebbe stata la Turchia per 3 motivi importantissimi: il circuito è ricco di curve a vario raggio, la temperatura decisamente più alta e, soprattutto, le Pirelli vengono prodotte proprio in Turchia!

Tutto questo ha solo confuso ulteriormente le squadre, considerato che le gomme sono cambiate rispetto al 2012, con un maggior peso di quelle anteriori. Inoltre le nuove mescole evidenziato un comportamento davvero inusuale, e non si sa quanto realmente voluto. Per fare un esempio, montando un treno di gomme nuove, per ipotesi di mescola Soft, si potrebbe stabilire durante il primo giro cronometrato un tempo di 1’20’’537 (è solo un esempio…). Dopodichè, già nel secondo giro, il tempo sarebbe stabilmente di 2 secondi più alto. Questo potrebbe premiare i piloti abili a sfruttare le gomme fredde, ma vedremo che in realtà è solo un boomerang molto affilato…

Non bisogna dimenticare che il regolamento è lo stesso dell’anno appena passato, nel quale è stabilito che i primi 10 piloti in griglia saranno obbligati ad usare le ultime coperture utilizzate durante le qualifiche. Gomme che per inciso non possiederanno più quei 2 secondi di vantaggio, che invece avranno a disposizione i piloti che partiranno dall’11° posto in poi. E’ vero che questo darà loro un vantaggio lungo solo un giro, ma il vero problema è che in quel singolo giro nulla potranno i primi 10 piloti per difendersi. Ad uno spettacolo da cardiopalmo però vi è il pericolo che vetture troppo lente unite a piloti non abituati alla lotta di vertice, possano diventare un pericolo ambulante.

C’è da scommettere che anche a questo ne la Pirelli, ne la FIA, vi abbiano pensato…

Tornando ai test veri e propri, un quadro preciso non è stato possibile dipingerlo. La RedBull ha fatto della regolarità cronometrica il suo vanto, cosa che non gli era riuscita lo scorso anno sia nei test che nella prima parte di campionato. E non è detto che non si stessero nascondendo. La Ferrari dal canto suo ha rivaleggiato col nemico, ma la differenza tra il miglior tempo e quelli successivi ha evidenziato un divario maggiore rispetto al team austriaco. Segno che la RedBull avrebbe già capito il funzionamento delle nuove Pirelli. Stessa analisi per la McLaren, che però ha dato anche qualche riscontro negativo per ciò che riguarda la regolarità. Importanti saranno per loro le rispondenze che usciranno dal simulatore (attualmente considerato il migliore in F1).

La Lotus ha messo in mostra un gran potenziale da qualifica e in generale a vettura scarica. La Mercedes appare molto in palla con le gomme Soft e le Hard (Dure), ma l’affidabilità è ancora un incognita. Sauber, Toro Rosso e Force India hanno evidenziato progressi altalenanti, Williams è parsa un passo avanti al progetto 2012, Catheram e Marussia restano i fanalini di coda.

Ma tutto questo, come detto, lascia in buona parte il tempo che trova. Piste diverse, con gomme diverse, e temperature diverse, daranno per forza valori diversi. Di sicuro la RedBull non passerà dal top al flop, e chi ha mostrato un buon ritmo non sparirà dalla classifica come un fuoco fatuo. Ma ancora una volta si è persa l’occasione per alzare la credibilità di una Formula1, che negli ultimi anni ha messo sul piatto ogni sorta di diavoleria per aumentare lo spettacolo, senza tuttavia convincere il pubblico.

Per fortuna ci sono i Grosjean!!!