C’erano una volta gli Steelers

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Forse è presto per parlare di crisi ma c’è un dato che non può essere sottovalutato: Pittsburgh è con un record di 0-2 ed è la prima volta che accade durante l’era Tomlin.

Ci sono ancora 14 partite per rimediare ma, al di là del record, è il modo in cui sono arrivate queste due sconfitte a preoccupare. Inaccettabile è l’aggettivo usato da l’HC per descrivere le prestazioni della sua squadra, anche se la partita contro Cincinnati è stata meno desolante della sconfitta contro Tennessee. Tomlin ha dichiarato di credere sinceramente che questa squadra abbia le risorse per potersi risollevare ed in un certo senso potrebbe pure avere ragione.

Il reparto che ha destato maggiore preoccupazione è certamente l’attacco. Nella partita contro i Bengals, Roethlisberger ha avuto una delle peggiori prestazioni della carriera con ben 9 passaggi fuori misura, il suo massimo in carriera.

Molti sospettano che questo sia il risultato di una parabola discendente intrapresa dal QB di Pittsburgh. E’ probabilmente troppo presto per fare una valutazione di questo tipo anche alla luce del fatto che lunedì notte, con la sola eccezione di Antonio Brown, nessun altro WR è riuscito a separarsi dal proprio DB rendendo il compito del passatore di Pittsburgh ancora più difficile.

In condizioni ancora peggiori si trova il moribondo attacco sulle corse che in queste due sconfitte ha totalizzato 75 yards con una media 2.4 yards a portata.

Come sempre in questi casi non c’è un’unica e sola ragione che può spiegare questa involuzione tecnica, ma sono piuttosto un insieme di fattori.

Prima di tutto ci sono gli infortuni. Gli Steelers stanno rinunciando a tre pedine importanti: il TE Heath Miller, il C Maurkice Puncey e il rookie RB Le’Von Bell.

Dopo aver fatto partire senza troppi rimpianti Rashard Mendenhall, Pittsburgh ha investito forte sul RB da Michigan State. L’OC Todd Haley, che quest’anno ha voluto implementare in linea offensiva degli schemi di bloccaggio a zona, ha individuato in Bell il giocatore con le caratteristiche giuste per fare bene in questo sistema.

Bell per adesso è fuori per un infortunio al piede e rimarrà fuori ancora qualche settimana. Nessuno dei RB che l’hanno sostituito ha portato dei guadagni accettabili, anche se Tomlin sembra, a questo punto, intenzionato a dare fiducia all’ex Cowbows, Felix Jones. Potrebbe essere la mossa giusta non solo dal punta di vista tattico, in quanto il più adatto al sistema degli Steelers, ma pare, a questo punto, anche il RB più sano e talentuoso presente nel roster. Senza contare che l’anno scorso quando è stato chiamato a sostituire Demarco Murray l’ha fatto in maniera dignitosa.

Altro fattore importante, per certi versi replicabile anche per la difesa, è il cambio generazionale che questo reparto sta affrontando. Ha ragione Tomlin quando afferma che le risposte sono nel roster di Pittsburgh, perché questa non è una franchigia priva di talento quanto piuttosto una squadra in attesa che il cambio generazionale voluto dalla dirigenza inizi a dare i propri frutti.

Lo specchio più fedele di questo discorso è la linea offensiva degli Steelers. Per anni la franchigia della Pennsylvania, forse complice la straordinaria capacità d’improvvisazione di Big Ben, ha investito poco su questo reparto fino a mettere a rischio la salute e l’integrità fisica del proprio QB. Negli ultimi anni Pittsburgh, con le acquisizioni di Pouncey, DeCastro, Gilbert e Adams, ha investito tante scelte importanti su questo reparto. I risultati finora sono stati contrastanti. A causa di qualche infortunio di troppo (quest’anno Pouncey quello scorso DeCastro), la linea ha mostrato segni di miglioramento ma non ha ancora espresso il potenziale che questo reparto può raggiungere.

Un altro giocatore offensivo che potrebbe essere simbolo del passaggio generazionale in atto è il rookie WR Markus Wheaton che, stando alle parole di Tomlin, sarà molto più coinvolto nelle prossime settimane.

Wheaton è probabilmente la cosa più vicina all’ex Mike Wallace, senza però tutti i problemi e le bizze che l’ex stella di Pittsburgh si portava dietro. In un attacco aereo dove il solo Antonio Brown è un’alternativa davvero credibile, un giocatore come Wheaton potrebbe essere quella minaccia sul profondo che ancora manca e della quale beneficerebbe senza dubbio anche il gioco di corsa.

Per quanto riguarda la difesa, le cose sono meno in alto mare. Il reparto degli Steelers, che in passato è stato sinonimo di sack e palle recuperate, è finora una brutta copia rispetto al passato, non avendo ancora forzato nessun turnover ed avendo fatto registrare un solo sack. Tuttavia ha comunque tenuto botta ed ha dato un’idea di maggiore solidità e consistenza rispetto all’attacco.

Secondo Ryan Clark, uno dei leader emotivi della difesa, le ragioni del decadimento risiederebbero nella mancanza di disciplina di alcuni suoi componenti. Secondo la FS degli Steelers ci sarebbe qualche compagno di squadra che, per cercare di fare qualche grande giocata, non avrebbe rispettato i propri compiti mettendo in difficoltà l’intero reparto.

Tuttavia il passaggio generazionale di cui tanto abbiamo parlato, qui si è forse realizzato in maniera più graduale. Accanto a veterani acciaccati probabilmente a fine corsa come Polamalu e Clark ci sono dei giocatori ancora in grado di reggere la “baracca” come Woodley, Hood, Timmons e Keisel e giovani interessanti come l’OLB Jarvis Jones e la FS Shamarko Thomas che a molti ricorda nel fisico e nello stile di gioco il grande Bob Sanders.

Come ha detto Tomlin le risposte sono con tutta probabilità già presenti nel roster, il punto sarà se l’allenatore di Pittsburgh sarà in grado di trovarle già quest’anno.