FedExCup, (ri) ecco Stenson !

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“Competitive golf is played mainly on a five-and-a-half-inch course, the space between your ears”, dichiarava Bobby Jones ad inizio anni ’20 (1923) quando iniziò a vincere il primo U.S. Open ed a costruirsi una formidabile e leggendaria carriera.

Dominare la condizione mentale, nel gioco del golf, risulta fondamentale per ottenere importanti vittorie. Ogni golfista professionista quindi, salvo eccezioni, ha spesso dovuto traghettare momenti della propria carriera poco “lucidi” per poi ritrovare, strada facendo, il giusto stimolo per tornare a vincere. Altri non vi sono più riusciti e via via si sono allontanati dai piani alti delle classifiche mondiali per scomparire nel dimenticatoio, oppure hanno perso la voglia di lottare dopo aver vinto un Major.

Alti e bassi, vere e proprie montagne russe (roller-coaster career), così come quelle che sta percorrendo a velocità folle sul filo delle proprie emozioni, lo svedese Henrik Stenson, vincitore, potremmo dire oramai non più a sorpresa, del Deutsche Bank Championship domenica scorsa, seconda tappa nel calendario dei playoffs della FedExCup americana.

Con un giro finale in 66 colpi Stenson ha concluso uno straordinario torneo (67-63-66-66), tornando a vincere sul circuito americano per la prima volta negli ultimi quattro anni. Tutti dietro gli altri, anche nella classifica a punti, dove lo svedese ha scavalcato il numero uno al mondo Tiger Woods.

Tutto normale, ma forse non proprio così scontato !

Già perché Stenson è partito da lontano, dall’ European Open del 2001, quando con un glorioso passato da migliore della classe, dopo solo nove buche giocate, si allontanò dal campo in piena crisi nervosa, tra imprecazioni e bastoni spaccati. Da quel momento una lunga e rapida discesa nelle classifiche mondiali fino ai margini del professionismo. Questione di carattere dissero allora: “è uno che prende la vita a calci” dichiarò il suo allenatore Pete Cowen con cui iniziò un lento ritorno, lavorando con paziente umiltà, settimana dopo settimana. Aiutato dalla moglie Emma e da qualche collega-amico come il connazionale Carl Pettersson a riassaporare il gusto della vita divertendosi fuori dal campo prima di tutto e poi, sul campo da gioco, a ritrovare i giusti stimoli per poter tirare come prima.

Torna alla vittoria nel South African Open a Novembre 2012, ma è da quest’ anno che la sua rincorsa ha dato i frutti sperati. A maggio Stenson inizia a giocare uno straordinario golf, forse il migliore sul circuito americano. Tra giugno e luglio è  in lizza per importanti vittorie. Tocca quasi il cielo con un dito arrivando secondo all’ Open Championship dietro Phil Mickelson. Fino alla vittoria al TPC di Boston di domenica.

Of course I’ve been low and frustrated at time, but I think if you let that get into your mind too deeply I wouldn’t be sitting here talking to you guys. I’ll always bounce back.”, ha dichiarato in conferenza stampa ormai incapace di arrestare il giro sulle montagne russe della sua carriera. Gli restano ancora due tappe (BMW Championship & TOUR Championship) per il miracolo a stelle e strisce !