C’erano una volta…i Dallas Cowboys…una volta….

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Ci sono franchigie storiche che hanno vissuto o vivono un momento drammatico della loro storia sportiva. Ce n’è una in particolare che, dall’esordio nel 1960 a oggi ha segnato veri e propri record, entrando nel cuore degli Americani con il soprannome di “Team of America”.

Cinque Superbowl vinti su otto partecipazioni, il maggior numero di stagioni consecutive chiuse con un record positivo, tra il 1966 e il 1985, e il maggior numero di partite giocato con il “tutto esaurito”. Se poi aggiungiamo il merchandising venduto ogni anno con il marchio dei Dallas Cowboys, si può comprendere come una sconfitta o un’eliminazione dai P.O. della franchigia texana sia l’occasione per far esplodere una sorta di psicodramma collettivo.

Dal 2010 a oggi, le continue promesse sono andate deluse e Jason Garrett, l’HC dei Cowboys non è riuscito né a rivitalizzare il Running game come pure a risolvere l’annoso problema della difesa.

L’avvicendamento come DC tra Rob Ryan e Monte Kiffin non è servito a risolvere la situazione anzi l’ha aggravata, nonostante Il materiale umano a disposizione non sembri poi così scarso. Probabilmente gli uomini a disposizione dell’anziano DC non si adattano agli schemi richiesti.  Comunque sia la difesa che è stata tra il 2010 e il 2012, rispettivamente la ventitreesima, la quattordicesima e la diciannovesima della nazione, quest’anno sta subendo un tracollo verticale. E’ la peggiore della NFL per Yds concesse, la peggiore sul passing game e la ventiseiesima sulle corse. Eli Manning è riuscito all’esordio, con i suoi non inarrestabili Giants a lanciare per 450yds, 401 ne ha accumulate Philip Rivers con i Chargers e 414 Peyton Manning fino ad arrivare al record di 488 Yds di Stafford, dal quale i Cowboys sono stati beffati, domenica scorsa, con una giocata alla “Dan Marino” con poco più di tredici secondi sul cronometro. Se, seguendo i dettami della “Tampa 2” la difesa di Kiffin è tornata almeno a creare turnovers, il dispendio di energie necessarie per tamponare sia difensivamente sia in attacco il numero di yds e di punti concessi è incredibilmente alto.  Appena un QB appena discreto trova un minimo di ritmo, le 250 yds le raggiunge con sufficienza, incamerando statistiche e punti per la sua squadra.

Se Garrett ha le sue responsabilità, il padre padrone dei Cowboys, Jerry Jones ha una parte considerevole nelle disgrazie di Dallas. La squadra, infatti, avrebbe bisogno di un vero general manager mentre con Jones al comando, tutto il potere è concentrato nelle sue mani. Lui paga, lui decide. Alle critiche di chi suggeriva la sostituzione di Garrett, ha risposto invitando il suo HC a delegare la chiamata dei giochi a un onesto mestierante come l’OC Bill Callahan. I problemi sono, però, tutti ancora sul tappeto. La linea offensiva, discreta nel proteggere il QB, non è altrettanto efficace a creare spazi per le corse. Il RB De Marco Murray è più sulla sideline infortunato, che non in campo tant’è che nella mischia è stato lanciato anche il rookie Randle, che in estate non aveva di certo impressionato. Il WR Miles Austin combatte ormai da due anni con infortuni di varia natura. Lo stesso Dez Bryant, irrequieto e talentuoso WR, alterna grandi prestazioni ad altre costellate da drop clamorosi.

In conclusione se la difesa non decolla, il gioco di corse latita, le speranze sono riposte interamente sul passing game. In queste condizioni, però, salvo rare eccezioni, un QB da solo non riesce a trainare la sua squadra nei P.O. In cosa e su chi si ripongono quindi le speranze di Dallas per il resto della stagione? Romo sta giocando una buona stagione nonostante gli errori che, vista la situazione, è destinato a commettere, Terrance Williams, il giovane Rookie WR proveniente da Baylor, sì è ben inserito e nelle ultime settimane, visto l’infortunio di Miles Austin, di cui si spera un pronto recupero, ha avuto più di un’occasione per mettersi in mostra. Dez Bryant nonostante  sia una “prima donna” è un giocatore che se domato caratterialmente può diventare letale.

I Cowboys, poi, per quanto disgraziati siano quest’anno, hanno la fortuna di giocare in una division che, in quanto a condizioni generali, ricorda molto la NFC West del 2010. Redskins, Giants ed Eagles sono in balia delle onde, ai Cowboys è assegnato il compito di non buttare al vento per l’ennesima volta il miraggio dei Play Offs. In fin dei conti i disastrati Giants d’inizio stagione sono solo a due vittorie dai Cowboys per la conquista della NFC East.

Per il SB, invece, ci sarebbe bisogno di cambiare troppo e in poco tempo e questo HC e questa proprietà non sono in grado di far sognare in grande il Texas e non solo.