Una verità bugiarda

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Su Twitter, all’indomani del GP del Giappone, i commenti nei confronti della RedBull si sono sprecati. Ha vinto davvero Vettel, o più semplicemente hanno rovinato dal box la strategia a Webber? Persino Alberto Sabbatini, il direttore di AutoSprint sempre presente sul social network cinguettante, ha voluto dire la sua nell’editoriale spezzando la sua lancia a favore del campione in carica. A pelle, la sensazione è comunque quella di una strategia un po’ pilotata, anche se a rigor di logica non poteva andare diversamente. Vettel ha il titolo ad un soffio, e non ci sarebbe stata ragione nel complicargli la vita dall’interno del proprio team.

Se proprio invece si vuole andare a scoprire qual è la bugia imperante della Formula1 moderna, questa va cercata altrove. E sta tutta nelle dichiarazioni dei vari Team Manager che non fanno parte della scuderia RedBull Racing. Ma qual è questa balla spaziale? È questa: “Abbiamo fermato lo sviluppo della vettura. Concentreremo i nostri sforzi per il nuovo progetto!”

Quante volte si è udita questa tiritera… In effetti è una bugia un po’ strana perché, paradossalmente, è nascosta in una grande verità, che è quella di arrendersi per manifesta incapacità a fare di più. 

Dove sta quindi questa bugia? Sta nel fatto che non c’è nessuna correlazione tra il fermare lo sviluppo e la vettura che verrà. Sta nel fatto che alla metà di Ottobre, generalmente, un team di fascia alta sta definendo lo schema del musetto per poi studiarne i flussi in galleria del vento, e vedere se si conciliano con i disegni che i tecnici hanno iniziato a tracciare all’indomani del GP di Montecarlo, al più tardi dopo il Canada. Ma i pezzi si fanno in fabbrica. Certo, sono frutto di disegni prima, ma fanno parte di un progetto che è già stato pianificato mesi prima. Non è un mistero d’altronde che Alonso in questi giorni abbia indicato nelle modifiche pianificate in estate, la sconfitta definitiva. 

Si dirà che in fondo se i tecnici sono occupati sul progetto nuovo non possano perdere tempo su un progetto che è già fallito… ma è proprio qui che viene a galla il bluff! Un bluff svelato proprio dalla RedBull che non solo guarda tutti da molto in alto e che come gli altri sta lavorando al progetto 2014, ma che continua ad innovare e a portare pezzi nuovi ad ogni Gran Premio. Dicono che ogni pezzo nuovo e funzionante andrà sulla prossima vettura. Gli altri invece dicono che cambierà tutto. Che l’anno prossimo si vedrà e che non c’è più tempo da perdere in questo campionato. 

Ma l’unica cosa che una vettura da corsa deve fare, è scaricare i cavalli a terra nel miglior modo possibile, e in questo la RedBull è la migliore da 4 anni suonati. Non si capisce perché un cambio di regolamento debba penalizzarla proprio in ciò che sanno fare meglio. Quindi meno balle e più sostanza, o il ciclo della RedBull Racing, invece di chiudersi quest’anno ripartirà con ancora più slancio, con buona pace per Bernie Ecclestone e la sua Formula1.