AFC: Bilancio della stagione

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La stagione regolare va in archivio e per l’Afc la sensazione è che predomini un sapore agrodolce. L’incertezza è sempre sinonimo di spettacolo, ma non basta l’equilibrio per mascherare un livello tecnico apparso in generale mediocre. Parziale giustificazione sono stati i tanti infortuni di rilievo, che hanno sottratto stelle di prima grandezza come Arian Foster e Rob Gronkowski. Prepariamoci allora a nuovi colpi di scena, analizzando per sommi capi la stagione delle varie franchigie.

 

Le conferme

Peyton Manning ha trascinato i Broncos al miglior record di conference, collezionando record e invertendo una tendenza da tempo consolidata. L’Afc, infatti, nelle ultime stagioni è stata spesso il regno incontrastato delle migliori difese Nfl, ma Denver ha sbaragliato gli avversari segnando quasi 40 punti a partita. Il vantaggio del campo rappresenta una buona garanzia per fare strada anche ai playoffs, ma la scarsa incidenza della difesa, per di più orfana di Von Miller, non fa dormire sonni troppo tranquilli. Dominio divisionale mai in dubbio per Patriots, Bengals e Colts, nonostante i percorsi siano stati diversi. Falcidiata da un’incredibile serie di infortuni, New England ha saputo di volta in volta trovare nuove soluzioni, sapendo trasformare uno degli attacchi aerei più rinomati, in un meccanismo fortemente incentrato su corse e screen pass.

La leadership di Brady ha saputo imporsi anche in una stagione statisticamente poco esaltante, e la costante crescita del reparto difensivo, rende forse i Patriots la miglior carta dell’Afc per puntare al titolo. Cincinnati ha mostrato di possedere un arsenale offensivo senza eguali, arricchito dal fattore Giovani Bernard. La scarsa personalità mostrata dal team in trasferta e le altalenanti prove di Dalton, restano gli ostacoli maggiori che separano i tigrotti dall’essere considerati una vera contendente. Indianapolis ha avuto il merito di reagire a una fase centrale della stagione disastrosa, sorretta pressoché esclusivamente dai nervi d’acciaio di Andrew Luck. La riscoperta di Donald Brown ha riportatato a galla il reparto Rb, ma per fare strada ai playoffs servirà che anche la difesa mostri di poter dare il suo contributo.

 

Le rivelazioni

Chiefs e Chargers conquistano con merito lo status di rivelazioni dell’anno. I primi riescono in uno straordinario rimbalzo, passando da un 2012 da cenerentola a un 2013 da assoluti protagonisti. Andy Reed ha saputo rivitalizzare lo spirito di un gruppo ricco di talento, vincendo la scommessa Alex Smith e affidandosi al genio di Jamaal Charles. Le fondamenta dei successi odierni sono però da rintracciare in una delle più aggressive ed invadenti difese della lega, unita a degli ottimi special team. Kansas City non potrà contare sul suo tremendo fattore campo in questi playoffs, ma resta un osso durissimo per chiunque se la troverà di fronte.

Quella di San Diego è stata la storia più bella ed esaltante del finale di stagione. Sfruttando il suicidio sportivo delle concorrenti, i Chargers hanno saputo realizzare una rimonta incredibile, raggiungendo sul filo di lana l’ultimo posto valido per la wild card. L’enorme potenziale offensivo, sorretto da un gioco di corse finalmente competitivo, e il morale alle stelle, rendono San Diego la scheggia impazzita del lotto.

 

Le delusioni

Non si può che partire dagli ormai ex-campioni di Baltimore, che lasciano lo scettro senza nemmeno poterlo difendere. La pessima stagione di Joe Flacco non è l’unica cattiva notizia per l’attacco dei Ravens, che hanno forse cominciato a fare i conti col declino di Ray Rice. La difesa ha solo in parte salvato la baracca, mostrando però gli inevitabili limiti di un pesante ricambio generazionale. Tragica la stagione dei Texans, che partiti tra i naturali favoriti, si sono rivelati la peggior squadra dell’intera Nfl. La prima scelta assoluta nel prossimo Draft dovrebbe portare a Houston il Qb del futuro, considerando ormai conclusa l’era Schaub.

Il primo tassello per la ricostruzione è già stato posto con l’ingaggio del nuovo tecnico O’ Brien, al quale verrà subito chiesto di riportare i texani ai piani alti dell’Afc. Tra le deluse finisce anche Miami, tradita dal pessimo rendimento divisionale e da una debolissima linea offensiva. Nonostante un progetto tecnico ben definito, i Dolphins mancano per l’ennesima volta la prova di maturità, alimentando i dubbi sulla guida tecnica di Phibin.

 

La palude

In ordine sparso arrivano le altre squadre. Se per Buffalo bisogna parlare di anno di transizione, ma con un potenziale che lascia ben sperare per l’avvenire, per i Jets gli scenari sembrano piuttosto statici. Ryan è stato riconfermato pur in assenza di risultati tangibili, e la scommessa Geno Smith ha pagato solo in piccola parte. Gli Steelers restano lontani dai playoffs, ma la scoperta di Le’Veon Bell è un buon punto di partenza per il futuro.

Penalizzati dai problemi fisici di Locker, i Titans restano tra coloro che stan sospesi, incerti se proseguire con l’attuale corso tecnico o cercare una nuova strada. Infine arriviamo alle confuse situazioni di Raiders, Jaguars e Browns. Tre squadre che cercheranno un nuovo Qb tra mercato e Draft, e che nel caso di Cleveland passeranno anche dall’ennesimo cambio di tecnico. Per tutte resta la sensazione di progetti tecnici privi competenza e metodo, con prospettive decisamente poco promettenti.