AFC. Wild Card Review

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Il fine settimana dedicato alle wild card non ha lesinato emozioni e colpi di scena. Colts e Chargers sovvertono il pronostico e si apprestano ad affrontare le proibitive trasferte con Patriots e Broncos. Ma prima che l’attualità torni ad avere il sopravvento, è doveroso tornare a ragionare sullo scorso fine settimana, e capire fino a dove arrivano i meriti dei vincitori e le responsabilità degli sconfitti.

Indianapolis-Kansas City

E’ possibile rimontare 28punti, mostrare tutto il talento di un predestinato come Andrew Luck, massacrare una delle migliori difese Nfl e restare una squadra incompiuta? A quanto pare i Colts ci sono riusciti. Al di là della straordinaria impresa realizzata, Indianapolis ha confermato di vivere e morire col proprio attacco, e di farlo soprattutto quando le rigide redini impartite dalla sideline, lasciano il posto alle geniali intuizioni di Luck. Per metà gara, infatti, dell’ariosa manovra offensiva vista nelle ultime settimane di stagione regolare non vi è stata traccia. Al netto dello sforzo difensivo prodotto dagli ospiti, l’estrema fallosità dei padroni di casa non è parsa particolarmente forzata dagli avversari, quanto il frutto di un mix di errori individuali, di una difficoltà della panchina di interpretare i vari momenti del gioco e dell’inevitabile frustrazione del voler rimontare troppo rapidamente. Alla quarta palla persa, sul 38-10, è avvenuto il miracolo, ma quali sono le spiegazioni di un tale ribaltone? Il fisiologico rilassamento di Kansas City, la scarsa pressione esercitata su Luck, l’infortunio occorso a Brandon Flowers, leader tecnico e morale delle secondarie dei Chiefs, il panchinamento del disastroso Trent Richardson in favore del decisivo Donald Brown, e il mancato adattamento ospite al bombardamento aereo che ha visto come principale target Hilton. Nota stonata di una serata esaltante, è stato il modesto contributo della difesa. Il reparto arretrato non va oltre alcune prodezze individuali, dimostrandosi inadeguato in ogni fase del gioco, pur potendo giovarsi dei pesanti infortuni di Charles, Davis ed Avery. Per i Chiefs la stagione si conclude nel modo più amaro e sfortunato. Il tracollo del secondo tempo non rende merito ad una squadra parsa nel complesso più equilibrata. Alex Smith ha guidato con autorevolezza un attacco competitivo nonostante le assenze, cedendo alla distanza alla comprensibile tentazione di speculare sul vantaggio acquisito. A far saltare il banco è stata la controprestazione difensiva. Gli enormi spazi in profondità concessi ai Colts, hanno fatto il paio con la scarsa pressione esercitata sulla sospetta linea offensiva di casa, vanificando un enorme saldo positivo alle voci possesso palla e turnovers.

Cincinnati-San Diego

Quella dei Bengals con i playoffs, sembra assumere sempre più i contorni della favola di Pierino e il lupo. Da tre stagioni, infatti, Cincinnati mostra un enorme potenziale in stagione regolare, e quest’anno in particolare sembrava aver raggiunto anche un certo grado di maturità e consapevolezza, per poi tradire regolarmente le attese, quando si arriva a Gennaio. Così, come quelli che non credettero più a Pierino dopo l’ennesima bugia, oggi pochi possono dirsi sorpresi dell’eliminazione dei tigrotti per opera di San Diego. Nell’occhio del ciclone è finito Andy Dalton, confermatosi perdente quando la palla scotta. Per lui parlano impietose le fallimentari cifre collezionate nelle presenze ai playoffs, ma ancora di più l’incredibile arsenale messogli a disposizione e non valorizzato nella giornata più importante. Per il Qb però le cattive notizie non finiscono qui. Dalla prossima stagione, infatti, non potrà più contare sul suo principale sponsor, l’offensive coordinator Jay Gruden, approdato a Washington come nuovo capo allenatore. In un ambiente ormai saturo di scetticismo, nessuno scenario è precluso, compreso quello che lo vorrebbe come pedina di scambio sul mercato. Per San Diego la stagione ha ormai assunto i contorni del trionfo, nonostante in Ohio la prestazione sia stata nel complesso poco più che mediocre. In una giornata dove l’attacco ha avuto l’unico merito di non produrre palle perse, la differenza l’hanno fatta i quattro palloni recuperati dalla difesa. In vista del terzo scontro stagionale con i Broncos, la brillante gestione del vantaggio, il cinismo nel saper sfruttare le occasioni e la buona vena dei Rb, sono il miglior viatico per tenere aperto un pronostico in apparenza molto sbilanciato.