Desert Swing

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Dopo il consueto inizio di stagione dedicato ai tornei in terra Sudafricana, nel mese di gennaio, la carovana dell’ European Tour fa tappa in Medio Oriente, in attesa che la stagione golfistica 2014 entri nel vivo.

Nel torneo di Abu Dabhi è arrivato il terzo successo in carriera per lo spagnolo Pablo Larrazabàl, bravo a tenere testa nella giornata finale ai più quotati McIlroy e Mickelson. Una settimana dopo, a Doha al Qatar Master, un altro spagnolo, Sergio Garçia, ha trionfato in un tirato playoff a due contro il finlandese Mikko Ilonen.

L’ appuntamento di cartello in questa parte di stagione però, spetta come d’ abitudine all’ Omega Dubai Desert Classic, giunto alla sua venticinquesima edizione e giocato, tra giovedì e domenica, all’ Emirates Golf Club, sul percorso par 72 del Majlis Course. Grazie ad un’ importante cornice di sponsor a disposizione l’ organizzazione dell’ evento riesce ogni anno ad annoverare nelle file dei partecipanti nomi importanti, dal numero uno al mondo Tiger Woods sino all’ eroe del 2013 Henrik Stenson oltre che ai maggiori golfisti europei del momento. Presente a Dubai anche Ernie Els, vincitore del Dubai Desert Classic in tre edizioni (1994,2002,2005) insieme a qualche datato past winner come Montgomerie e Couples. A difendere il titolo conquistato nel 2013 lo scozzese Stephen Gallacher.

Nei primi due giri del torneo a tenere testa è la coppia McIlroy-Koepka. Il nord irlamdese ritornato su ottimi livelli dopo una stagione 2013 di sofferenze, chiude le prime 36 buche con un punteggio di -11, tallonato dal giovanissimo americano Koepka a-10. Nei primi posti della classifica anche un ottimo Edoardo Molinari. Nel corso del terzo giro però, mentre la coppia di testa rallenta, ecco il ritorno propio del campione uscente Stephen Gallacher, grazie ad un giro in 63 colpi costruito su delle seconde nove buche da record, chiuse in 28 colpi. Lo scozzese al termine dei primi tre giri è in testa alla classifica a fianco di Rory McIlroy.

Domenica, alla partenza del giro finale, il favorito sembra essere McIlroy, ma il golf troppo aggressivo e spregiudicato del nord irlandese non paga e Rory termina con un giro in 74 colpi solamente in nona posizione. Dalle retrovie uno scatenato Emiliano Grillo, giovane ventiduenne argentino, risale sino alla vetta imbucando un fantastico eagle putt da venti metri alla buca 18. Grillo con uno score di 66 nel giro finale diventa leader momentaneo con il punteggio totale di -15.

A questo punto, con le ultime partite ancora in campo, ci sono Koepka e Gallacher che possono sperare di agganciare o superare l’argentino. Alla corta buca 17 Koepka imbuca il putt del -14 tenendosi aperta la possibilità di agganciare Grillo al par 5 della 18. Chiude invece in par l’ ultima buca e finisce al terzo posto in compagnia del giovanissimo francese RomainWattel.

Lo scozzese Gallacher invece riesce ancora una volta a ritrovarsi sulle seconde nove buche del percorso, imbuca, proprio alla buca 17, il suo quarto birdie di giornata e scavalca Grillo nella leaderboard del torneo. Alla buca 18 poi, riesce ad aggiudicarsi la vittoria finale chiudendo in par la buca e il suo quarto giro per uno score totale di -16 (66-71-63-72).

Gallacher diventa l’ unico golfista capace di vincere il Dubai Desert Classic in due edizioni consecutive e il terzo a vincerlo per più di una volta (Woods e Els). Con questa prestigiosa vittoria Gallacher sale tra i primi 50 giocatori della world ranking conquistando la possibilità di partecipare ai prossimi appuntamenti del WGC per sperare poi di conquistare punti necessari in vista della Ryder Cup di Settembre. Grazie alla prima moneta di circa 303.000 euro, sale al settimo posto nella Race to Dubai.