Martin Kaymer risorge al THE PLAYERS

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Lo avevamo abbracciato tutti noi europei, almeno in senso figurato, quando un suo putt imbucato alla 18 del Medina nel match contro l’ americano Steve Stricker fu decisivo, il 30 Settembre del 2012, a mantenere la Ryder Cup, poi l’ immagine di Martin Kaymer era sfumata e pian piano di lui si erano perse le tracce, almeno nelle parti alte dei tornei che contano.

Kaymer, nato a Düsseldorf, classe 1984, da quel momento aveva forse iniziato una parabola discendente dopo che nel 2011 riuscì persino ad occupare per qualche settimana il primo posto della World Golf Ranking. Vincitore di un Major (PGA Championship 2010) e di un WGC (HSBC 2011) il golfista tedesco aveva iniziato una lenta ma incessante discesa e una sola vittoria tra il 2012 e il 2013, al Nedbank Golf Challenge in terra sudafricana, lo aveva relegato alla 61esima posizione della classifica mondiale.

Giovedì 8 maggio Kaymer è tornato alla ribalta in un torneo tra quelli che ogni golfista vorrebbe aver vinto almeno una volta in carriera, il The Players al TPC Sawgrass a Ponte Vedra Beach in Florida. Da sempre considerato una sorta di “quinto major”, il torneo alle porte di Jacksonville, è giocato su di un difficile par 72 disegnato dall’ architetto Pete Dye e vanta un montepremi totale di 10,000,000 dollari. Lo stadium course offre un’ incredibile varietà di difficoltà, risultando uno dei percorsi più tecnici e delicati del mondo, con molti ostacoli d’ acqua in gioco e bunker a protezione del campo. Tra le 18 buche, anche il par 3 più famoso e difficile dell’ intero PGA tour, la buca 17 di soli 120 metri, un isolotto incastrato in un laghetto raggiungibile dal tee con un  pitching wedge o un ferro 9 a seconda del vento, ma spesso scenario di memorabili disfatte.

Con un primo giro chiuso in 63 colpi (9 birdie e nessun bogey) e con tanto di record del campo eguagliato Kaymer era balzato in testa al torneo fin da giovedì, per poi ritrovarsi alla fine delle 54 buche al comando con un totale di -12. In sua compagnia, il giovanissimo americano Jordan Spieth, numero sette del mondo a soli vent’ anni, in lizza per una storica vittoria finale come al Masters di Augusta di qualche settimana prima. Su di un percorso che si adatta a rimonte da parte di chi gioca al mattino e sfrutta greens più bagnati e meno veloci, a nutrire speranze di vittoria finale, almeno una decina di giocatori, dai vincitori di edizioni passate come Garçia e Kuchar ai vari Furik, Rose, Molinari, Westwood, McNeill, Jones e Woodland.

L’ inizio del giro finale ha visto Jordan Spieth prendere il comando dopo quattro buche grazie a due birdies siglati alla 2 e alla 4. L’ americano, spinto dal numeroso pubblico presente sul percorso nel giorno dedicato alla festa della mamma, ha però poi rovinato il suo giro segnando ben 5 bogeys nelle successive buche e uscendo dal campo con un totale di 278 colpi (67,66,71,74) al quarto posto. Kaymer ripreso il comando della classifica ha dovuto guardarsi alle spalle e fare attenzione ai ritorni soprattutto di Francesco Molinari, ottimo sesto posto finale per l’ italiano con uno score di 279 (72,70,67,70), di Sergio Garçia terzo con un punteggio di – 11 a 277 (67,71,69,70) e di uno scatenato Jim Furik, risalito con un giro chiuso in 66, sino alla seconda posizione ad un punteggio totale di – 12 (70,68,72,66).

Ma il campione tedesco non ha mollato e dopo una fastidiosa interruzione del gioco di circa 90 minuti a causa di un temporale e un successivo doppio bogey alla buca 15 che ha limitato ad un solo colpo il suo vantaggio su Furik è riuscito a reagire e terminare con un punteggio di – 13 con tre par nelle buche finali. Il capolavoro di Kaymer, alla buca 17, quando ha imbucato un putt da più di 8 metri per salvare il par ed evitare un eventuale playoff con Furik già leader in quel momento nella clubhouse.

Grazie a questa vittoria Kaymer intasca una moneta di circa 1,800,000 dollari e 600 punti nella classifica della FedExCup americana. Succede a Tiger Woods, assente per infortunio, quale vincitore del The Players e si candida prepotentemente ad occupare un posto nella squadra europea che giocherà a settembre in Scozia la prossima Ryder Cup.