I New England Patriots e il Super Bowl – Seconda puntata

American Sport ma non solo ! Registrazione necessaria prima di poter dire la vostra.

Eccoci di nuovo qui per la seconda parte del nostro cammino, c’eravamo lasciati preannunciando che qualcosa d’inaspettato sarebbe successo durante la stagione 2001, e cosi fu, è in questa stagione infatti che avvenne un vero e proprio miracolo sportivo ed è da qui che la storia della franchigia di Boston cambiò radicalmente.

Durante la seconda partita della stagione il QB di New England, Drew Bledsoe, venne quasi ucciso da un intervento di Mo Lewis dei New York Jets, costringendolo a concludere anzi tempo la sua stagione.

La squadra di Boston fu quindi costretta a far esordire Thomas Edward Brady, back up quarterback classe ’77, proveniente dalla Università del Michigan e scelto al sesto giro nel draft del 2000 (199° assoluto).

Come potete immaginare tutte le aspettative dei Patriots erano bassissime, ma Brady stupì tutti vincendo 11 partite su 14, terminando la stagione con un record di 11-5 e conquistando la AFC East.

 

La venuta del Salvatore: Super Bowl XXXVI – New England Patriots 20, St. Louis Rams 17

I Patriots, che si confermarono in questa stagione la miglior difesa della lega, arrivarono al Super Bowl da “underdogs” e ad attenderli trovarono i favoritissimi St. Louis Rams con il loro attacco delle meraviglie (miglior attacco della lega).

La difesa di New England fece un grandissimo lavoro tenendo a bada Kurt Warner e i suoi ricevitori per tutto il primo quarto, riuscendo addirittura a segnare un TD nel secondo quarto con un intercetto riportato in meta da Ty Law.

Il primo tempo terminò incredibilmente sul 14-3 per NE grazie ad un TD pass di Brady per David Patten.

Ovviamente tutto si poteva pensare tranne che la partita fosse finita, infatti i St. Louis rientrarono in campo nel secondo tempo con tutta la grinta di cui erano capaci e ribaltarono la partita portandosi sul 17 pari ad un minuto e mezzo dalla fine. Senza time-out e con la palla sulle loro 17 yards, quando già il buon Madden consigliava a Tom Brady di inginocchiarsi per andare agli OT, ecco che il più improbabile dei QB portò a segno uno strabiliante drive offensivo arrivando sulle 30 yards dei Rams. Qui, con una manciata di secondi ancora a disposizione sul cronometro il kicker Adam Vinatieri mise a segno un field goal da 48 yards regalando il primo titolo della storia alla franchigia di Boston.

Brady terminò con 16 completi su 27 tentativi per un totale di 145 yards lanciate ed un touchdown, si portò inoltre a casa il titolo di MVP del Super Bowl.

 

La consacrazione: Super Bowl XXXVIII – New England Patriots 32, Carolina Panthers 29

Dopo aver mancato i playoff nel 2002, i Patriots tornarono in finale la stagione seguente terminando la regular season con un record di 14-2. Nel frattempo Brady si riconfermò ai massimi livelli garantendo ai Patriots e ai fans che quanto fatto nel 2001 non fu solo dovuto alla fortuna.

Il Super Bowl XXXVIII inizio subito in maniera scoppiettante con il primo tempo che si concluse sul 14-10 con due TD pass di Tom Brady ed un TD da 39 yard su ricezione di Steve Smith. Fu però l’ultimo quarto a regalare grandi emozioni. Furono segnati infatti in questo quarto ben 37 punti, compreso un TD pass di Brady per il linebacker Mike Vrabel che era stato schierato come ricevitore. I Panthers riuscirono a siglare il TD del pareggio quando mancava poco più di un minuto alla fine, tutto era già pronto per gli OT ma ecco che avvenne il colpo di scena.

Sul kick off successivo al TD il kicker di Carolina, John Kasay, sbagliò clamorosamente il calcio mandando la palla fuori dal campo e concedendo a New England di ripartire dalle proprie 40 yard. Brady mosse egregiamente la catena permettendo a Vinatieri di mettere a segno il field goal della vittoria.

I Patriots vincevano così il Super Bowl per la seconda volta in tre stagioni e Tom Brady, che aveva messo a segno 32 completi su 48 tentativi per 354 yards e 3 TD vinceva per la seconda volta il Super Bowl MVP award.

 

La “dinastia”: Super Bowl XXXIX – New England Patriots 24, Philadelphia Eagles 21

I Patriots chiusero la stagione 2004 con un altro 14-2 e tornarono al Super Bowl con l’obbiettivo di vincerlo per la terza volta in 4 anni certificando cosi la loro “Dynasty”; contro di loro in finale arrivarono, per la seconda volta nella loro storia, i Philadelphia Eagles capitanati da Donovan McNabb e Terrell Owens.

Dopo tre quarti combattutissimi e il risultato bloccato sul 14-14 arrivò, nell’ultimo quarto, il TD su corsa di Corey Dillon che, insieme ad un field goal messo a segno da Vinatieri, portarono il risultato sul 24-14. Gli Eagles riuscirono ad accorciare le distanze solo quando ormai mancavano due minuti scarsi alla fine della partita e vennero definitivamente costretti a gettare la spugna quando, durante il loro ultimo tentativo, Harrison mise a segno il secondo intercetto della partita.

Con questa vittoria i Patriots poterono certificare la loro “Dinastia” e diventarono l’unica squadra nella storia, insieme ai Denver Broncos, a vincere tre Super Bowls in 4 anni.

Ma la loro storia non finisce qui…

 

Continua…

 

Mirko “Belegurth” Paris