Shaquem Griffin : ad un palmo dal cielo

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20 Luglio 1995, St. Petersburg, Florida. Sono appena venuti al mondo due gemelli, due futuri giocatori della Nfl; Shaquille e Shaquem Griffin.

Stesse iniziali, stesso futuro ma ostacoli diversi da superare…il primo, Shaquille, nasce in ottima salute, farà il college a UCF e nel draft 2017 verrà scelto al terzo round dai Seattle Seahawaks, nei quali si mette subito in mostra già nel primo anno da professionista.

Shaquem, invece, nasce con una rara sindrome che interessa la sua mano sinistra, nello specifico questa malattia gli impedisce un pieno sviluppo delle sua dita. All’età di quattro anni accade un episodio drammatico che segnerà la sua vita per sempre, la madre lo sorprenderà infatti nel tentare di tagliarsi le proprie dita con un coltello da cucina per il dolore ormai insopportabile; il giorno dopo i suoi genitori decidono di fargli amputare la mano.

Shaquem non si fermerà qui però, nonostante l’handicap e le difficoltà che ne conseguono non si preclude l’attività sportiva, anzi la sua forza d’animo lo porterà a giocare nello stesso ateneo del fratello con gli UCF Knights, dove in quattro anni metterà a segno 17 sacks e 30 tackles for loss.

Il ragazzo con l’arto menomato viene messo sotto la luce dei riflettori nei suoi ultimi due anni al college, nel 2016 viene nominato AAC Defensive player of the year mentre nell’anno da senior si carica sulle spalle il reparto difensivo di quello che poi sarà l’unico team a rimanere imbattuto in tutta la Ncaa e che si autoproclamerà campione nazionale alla fine della stagione. Il suo fiore all’occhiello è la mostruosa prestazione nella sua ultima partita al college, il Peach Bowl contro Auburn, nel quale viene nominato MVP della partita che lo lancia definitivamente alla ribalta del football americano.

Ora la “mano” passa ai team della Nfl e ai loro scout, lui, Shaquem, ci ha già messo molto di più…

 

Leo “brandonmarshall88” Martucci