I New England Patriots e il Super Bowl – Quarta puntata

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Eccoci nuovamente qui con la quarta ed ultima puntata del nostro viaggio nella storia. Tre anni dopo la sconfitta con i New York Giants di Eli Manning, quando la maggior parte della critica iniziava a nutrire dubbi sulla loro riconferma ai massimi livelli, i New England Patriots tornarono a giocarsi un’altra finale.

 

Il ritorno: Super Bowl XLIX – New England Patriots 28, Seattle Seahawks 24

Durante la stagione 2014 la squadra di Boston finì la regular season con un record di 12-4 ma prima di arrivare a giocarsi il Super Bow fu coinvolta in uno “scandalo” sportivo, poi definito DeflateGate. Nella vittoria dell’AFC Championship contro gli Indianapolis Colts, infatti, New England venne accusata di aver giocato la partita con palloni sgonfi e quindi non regolamentari.

Nonostante ciò i Patriots arrivarono al Super Bowl senza farsi distrarre dalle accuse e fu una partita molto equilibrata dove, dopo i primi 30 minuti, si arrivò al riposo sul 14-14.

I Seahawks giocarono un ottimo terzo quarto e passarono in vantaggio di 10 punti, situazione questa molto pericolosa per la squadra di Boston anche perché si trovava davanti la miglior difesa della lega.

Tom Brady però, come spesso accade, nei due possessi seguenti con lanci di precisione assoluta completò 13 passaggi su 15 tentativi per 124 yards e due TD, mise infatti a segno un drive da 68 ed uno da 64 yards con seguenti TD pass prima su Amendola e poi su Edelman lasciando sul cronometro solo 2 minuti da giocare.

Ma il bello iniziò qui, i Seahawks tornarono infatti in campo e portarono a compimento un drive che gli permise di arrivare sulle 5 yard dei Patriots; quando tutti si aspettavano la corsa del possente Marshawn Lynch, Pete Carroll decise di chiamare un pass play che il rookie undrafted Malcom Butler intercettò all’altezza delle 1 yard e pose fine alla partita.

Brady venne nominato Super Bowl MVP con 37 passaggi completi su 50 tentati per 328 yards e 4 touchdowns, ma consegnò il trofeo a Butler.

 

La rimonta: Super Bowl LI – New England Patriots 34, Atlanta Falcons 28

Quando si pensava che i New England Patriots avessero ormai ottenuto tutto il possibile dalla loro “Dinastia” eccoli riscrivere nuovamente la storia due anni dopo con la più grande rimonta nella storia del Super Bowl.

New England chiuse il primo tempo sotto per 21-3 con il proprio attacco completamente nullo, deficit che aumentò ancora quando a 8 minuti dalla fine del terzo quarto i Falcons si portarono sul 28–3.

Dopo aver subito il quarto TD e con il morale di tutti i tifosi sotto i tacchi ecco che Tom Brady, finalmente, si risvegliò dal torpore con un drive da 75 yards, compreso un passaggio da 17 yard per Amendola su un 4th-and-3, che finì con il touchdown di James White. Come se già la situazione non fosse abbastanza difficile, Stephen Gostkowski fallì la trasformazione dell’extra point. I Pats erano tornati a farsi vivi, ma la situazione era veramente difficile da recuperare.

Gostkowski si fece perdonare con un field goal da 33-yard pochi minuti dopo. I Falcons invece di giocare per “ammazzare” il tempo decisero di giocarsi una situazione di passaggio ma Dont’a Hightower si scagliò sul quarterback di Atlanta causando un fumble recuperato da Alan Branch sulle 25 yard dei Falcons. L’attacco non si fece sfuggire l’occasione e Brady trovò Amendola per un altro TD e la successiva trasformazione di White per 2 punti.

Miracolosamente i Pats erano tornati in partita, ci si trovava ora sul 28-20 quando mancavano 5:56 alla fine del match.

La difesa di New England fece un lavoro eccezionale nel drive seguente. Nonostante una ricezione da circo per 27 yard di Julio Jones che portò la palla sulle 27 yards dei Patriots, Trey Flowers nel gioco successivo mise a segno un sack su Ryan causando una perdita di 12 yard. Il quarterback di Atlanta sul gioco seguente fece un passaggio chirurgico a Mohammed Sanu che li avrebbe portati in raggio da field goal se, un holding subito dalla difesa di New England, non li avesse costretti ad arretrare la palla di 10 yards. Con l’ultimo tentativo a disposizione Ryan lanciò un incompleto e i Falcons furono costretti ad un punt dalle 45 yard di New England.

I Patriots iniziarono il drive con la palla sulla linea delle loro 9 yard, con 3:30 a disposizione e due time-out da spendere, avevano bisogno di un touchdown e di una conversione da 2 punti. Ce l’avrebbero fatta?

Brady venne quasi abbattuto da Alford ma, non si sa come, la palla finì nelle mani di Edelman che, in tuffo, riuscì incredibilmente a tenere il possesso della palla. Grande numero di Edelman? Grande fortuna? Fatto sta che nonostante il challenge di Atlanta il possesso venne confermato e che questa giocata potrebbe tranquillamente essere annoverata tra le più strepitose della storia del Super Bowl.

Dopo la ricezione di Edelman i Patriots avanzarono per altre 40 yards e White trovò la end zone ad un minuto dalla fine. Brady consegnò poi ad Amendola la palla per la trasformazione da due punti. Il miracolo era quasi compiuto.

Il Super Bowl finì ai supplementari, il primo della storia.

New England vinse il lancio della monetina e ottenne il primo possesso. Brady era caldissimo e 7 giochi completò la più grande rimonta della storia. Withe portò a termine la missione, TD e vittoria.

Questa rimonta entrò nella storia, New England vinse il quinto titolo e Tom Brady siglo il record di passaggi completati (43), tentativi di passaggio (62), e passing yards (466), vinse inoltre per la quarta volta il Super Bowl MVP.

Stanotte i Patriots si giocheranno il Super Bowl XLII contro i Philadelphia Eagles e a questa storia si dovrà aggiungere un nuovo capitolo. Sarà il capitolo della consacrazione della “Dinastia” tra gli Dei dell’Olimpo o quello della grande occasione mancata? Ai posteri l’ardua sentenza!

 

Mirko “Belegurth” Paris