La QB class del 2016 vista dal El Cerno

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Viaggiando un po’ con la fantasia si può vedere una squadra di football come una scuderia automobilistica, con i suoi dirigenti, lo staff ed i meccanici (gli allenatori), i quali hanno il compito di preparare al meglio il pilota (il QB) che poi dovrà condurre la macchina (il resto della squadra) a vittorie, fama e gloria.

Come ogni anno, il draft ha portato in dono alle varie scuderie diversi piloti: l’obiettivo è analizzare dove i vari QB sono atterrati e quali sono le loro prospettive a breve termine.

Pick 1, Los Angeles Rams, JARED GOFF (California)

Per la prima stagione nella scintillante Los Angeles, I Rams si affidano al giovane QB californiano, nella speranza che questi diventi il volto della franchigia per molti e molti anni a venire. Goff avrà sulle spalle la pressione della prima scelta assoluta e di una trade imbastita anche per motivi extra sportivi e che cercano di attirare media e tifosi verso una squadra nuova in città e bisognosa di nuove attenzioni. I Rams, però, non sono messi male come talento offensivo: Il RB Gurley potrà togliere molta pressione al gioco su passaggi, che avrà come terminali alcuni WR giovani ma di talento come Austin, Britt e un altro prodotto del draft, Cooper. A roster c’è ancora un altro QB titolare, Foles, ma l’impressione generale è che sarà il nuovo arrivato ad avere i gradi da starter alla week 1. Goff, quindi, al netto delle pressioni esterne, può fare relativamente bene fin da subito e prepararsi per gli anni successivi.

Pick 2, Philadelphia Eagles, CARSON WENTZ (North Dakota State University)

Qui le perplessità aumentano, per diversi motivi. Innanzitutto Wentz è un giocatore salito a queste posizioni a seguito di una buona combine e al fatto di aver già giocato in un attacco di tipo pro, però il livello del college FCS non vale sicuramente quello FBS e l’adattamento ai massimi sistemi potrebbe essere lento, anche perché lo stesso Wentz è ancora giocatore abbastanza grezzo tecnicamente. Wentz entrerà inoltre in un ambiente particolare, con un diretto rivale, Bradford, appena rinnovato ma in rotta con la società e che ha già chiesto di essere ceduto, e con una squadra intorno che ha perso molti pezzi anche di valore (Alonso, Murray) proprio per arrivare a questa pick n° 2. Per il giovane QB del North Dakota, quindi, la situazione non è esattamente rosea.

Pick 26, Denver Broncos, PAXTON LYNCH (Memphis)

Se John Elway imbastisce una trade up per farti il QB dei campioni del mondo in carica e per farti sostituire uno come Payton Manning vuol dire che qualcosa vali. Lynch ha sorpreso molti osservatori nella sua ultima stagione collegiale con Memphis e dunque si è meritato questa chiamata: magari Lynch non partirà da starter per la presenza di Sanchez, QB più esperto anche se dal potenziale ampiamente limitato, però sul lungo periodo sarà lui a guadagnarsi questi galloni. Ciò che può aiutare Lynch è la bassa pressione che in ogni caso avrà sulle spalle: i tifosi hanno la pancia piena per i recenti successi ed anche una stagione transitoria in cui Lynch potrà adattarsi ai pro, anche portando un atletismo che con Manning era sconosciuto, potrà essere tollerata.

Pick 51, New York Jets, CHRISTIAN HACKENBERG (Penn State)

La scelta di Hackenberg mi lascia perplesso per più motivi: già è stato scelto al secondo giro e per il talento che ha mostrato al college è una scelta particolare, in quanto il talento di Penn State ha dimostrato di poter valere la NFL solamente nel primo dei suoi tre anni di college, mettendo poi su due annate difficili, anche a causa di un supporting cast senza dubbio non all’altezza. Nonostante non fosse il quarto QB a livello di talento sulla board i Jets hanno deciso di puntare forte su questo giocatore, che si va ad inserire in un contesto dove però potrebbe fare bene: con il solo Geno Smith come rivale, Hackenberg potrebbe essere il rookie che più vedrà il terreno di gioco, se il primo continuerà ad offrire prestazioni non all’altezza.

Pick 91, New England Patriots, JACOBY BRISSETT (North Carolina State)

Che i Patriots scegliessero un QB al terzo giro nonostante la presenza a roster di Brady e Garoppolo era un’eventualità remota, però la pick di Brissett è interessante perché dimostra come Bill Belichick intende il draft e quello che effettivamente continua a cercare in un QB. Brissett infatti è un buon passatore che non ama uscire dalla tasca, molto simile ai due QB che si trova davanti: senza illusioni la concorrenza è troppa per pensare di vedere il campo, a meno di clamorosi colpi di scena.

Pick 93, Cleveland Browns, CODY KESSLER (USC)

É probabile che gli studi analitici del nuovo corso gestionale Browns abbiano visto in questo QB delle cose che il campo non ha mostrato, se non in minima parte, nella sua carriera collegiale, tanto da fargli meritare una pick tra le prime 100. Kessler arriva però in un ambiente particolare, con McCown e la nuova firma in free agency Griffin III a giocarsi il posto: i due, però, recentemente non hanno offerto prestazioni di livello, e quindi in condizioni particolari di caos potrebbe giocarsi le sue carte verso il finale di stagione.

Pick 100, Oakland Raiders, CONNOR COOK (Michigan State)

Ad un giocatore (Kessler) che è stato scelto molto in alto rispetto a quanto previsto in sede di pre-draft fa da contraltare Cook, il quale era previsto anche nel primo giro ma che è precipitato di molto a causa di alcuni problemi caratteriali. All’inizio del quarto giro Oakland lo ha preso ed inserito in un contesto giovane, frizzante e di qualità: questo ultimo aspetto è importante per Cook, mai vero e proprio leader carismatico nella propria carriera, al quale sarà chiesto di essere, per il momento, solido backup di Carr.

 

Pick 135, Dallas Cowboys, Dak Prescott, Mississippi State

Pick 139, Buffalo Bills, Cardale Jones, Ohio State

Pick 162, Kansas City Chiefs, Kevin Hogan, Stanford

Pick 187, Washington Redskins, Nate Sudfeld, Indiana

Pick 191, Detroit Lions, Jake Rudock, Michigan

Pick 201, Jacksonville Jaguars, Brandon Allen, Arkansas

Pick 207, San Francisco 49ers, Jeff Driskel, Louisiana Tech

Pick 223, Miami Dolphins, Brandon Doughty, Western Kentucky

 

Qui si entra nel campo dei piloti di riserva, giocatori presi in ottica molto futura, che per questa stagione dovranno accontentarsi di fungere da tester e che non vedranno il campo, a meno di débâcle fisiche o comportamentali dei titolari, e forse nemmeno questo basterà.