AFC Week 6 Review

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La sesta giornata di campionato vede cadere l’ultima squadra imbattuta dell’AFC. Houston cede di schianto in casa al cospetto dei rinati Packers, mantenendo comunque senza affanni il vertice della SOUTH. Vittoria pesante quella di Baltimore su Dallas, che scava il primo solco importante nei confronti di Pittsburgh e Cincinnati, avversarie divisionali entrambe sconfitte. Ricompattamento totale invece nella EAST, dove l’ennesima rimonta subita dai Patriots, consente a Jets, Dolphins e Bills di appaiarli con tre vittorie e altrettante sconfitte. Di platino è invece il successo dei Broncos sul campo dei Chargers, un risultato che potrebbe segnare le gerarchie della WEST.

Quella dei Ravens poteva essere la settimana ideale, con il perfetto incastro tra la sofferta vittoria sui Cowboys e gli scivoloni inattesi di Bengals e Steelers. Ma nemmeno le due vittorie di vantaggio sulle inseguitrici possono mascherare lo shock per il grave infortunio al leader tecnico e spirituale della squadra, Ray Lewis. Il LB deve dire addio alla stagione per un infortunio occorsogli nei momenti finali dell’incontro, aprendo una voragine in mezzo alla difesa dei corvi e nella mente dei compagni di squadra. Parziale sollievo potrà rappresentare il prossimo recupero di Terrell Suggs, mentre meno incidente dovrebbe essere la perdita di Lardarius Webb, anche lui fuori per tutta la stagione dopo la partita di domenica. Le assenze vecchie e nuove cominciano a incidere sulle certezze difensive dei Ravens, che domenica sono stati salvati dalle corse di Rice e dal ritorno in TD di Jacoby Jones per 108yd.

Epica rimonta di Denver nel Monday Night, che passa da un terribile 24-0 all’intervallo, all’incredibile 24-35 finale. Chiave di volta, nel bene e nel male, i turnovers. A inizio gara sono sanguinosi i due fumble degli special team su altrettanti ritorni, tradotti dai Chargers nel break, che pochi giochi dopo, viene allargato dall’intercetto di Peyton Manning. La seconda parte di gara si trasforma però nell’incubo personale di Philip Rivers, autore di 4 intercetti e 2 fumble, che consegnano l’inerzia della partita e forse della divisione nelle mani dei Broncos. Da sottolineare in ogni caso la straordinaria striscia di completi di Manning, che con un 13 su 13 per 167yd e 3TD, scrive una delle più belle pagine della sua carriera e rilancia le ambizioni sopite del team. A convincere nella vittoria ospite è soprattutto l’imporsi di Eric Decker come leader nel reparto ricevitori, quel target privilegiato che fino ad ora Manning aveva faticato a trovare con continuità.

Insperata quanto preziosa la vittoria casalinga dei Titans sugli Steelers. La deludente franchigia di Nashville ritrova antiche certezze in quella che era forse l’ultima chiamata utile per salvare l’intera stagione. Risponde presente Chris Johnson, che dopo un drammatico inizio di stagione, è tornato nelle ultime settimane a macinare yard e a scacciare i fantasmi di un viale del tramonto che molti, anche in seno al team, vedevano come ineluttabile. Sufficiente anche la prova di Matt Hasselbeck, che ritrovato il posto da titolare solo per i problemi fisici di Locker, riesce a coinvolgere tutta la batteria dei ricevitori, valorizzando allo stesso modo Wright, Britt, Washington e Cook. Decisivo anche il ruolo della difesa, in grado di neutralizzare il gioco di corse ospite, anche grazie alle precarie condizioni fisiche di Mendenhall, mentre meno convincente è stata la pressione portata sulla linea offensiva di Pittsburgh.

Per gli amanti delle emozioni forti la franchigia giusta sono decisamente i Bills. Sotterrati da valanghe di punti nelle passate settimane, risorgono spezzando la striscia di 8 vittorie consecutive dei Cardinals, tra lo sconcerto del pubblico di casa e dei media nazionali. La risposta più importante la doveva dare la difesa, sul banco degli imputati per le ultime deprimenti prestazioni, e in effetti è il dominio della linea dei bisonti a segnare l’inerzia dell’incontro. Mario Williams griffa 2 dei 5 sack di Buffalo, replicando nel migliore dei modi alle feroci polemiche che lo accompagnano da inizio stagione. Importante anche la prova di Kelsay, tornato titolare dopo l’infortunio di Mark Anderson, coadiuvato dal prezioso contributo delle secondarie, positive nel limitare al minimo il gioco aereo di Arizona e nel mettere a segno l’intercetto che di fatto decide l’incontro in OT. Restano sulla graticola Fitzpatrick e Chan Gailey, il primo autore di una prova opaca e ancora l’ombra del giocatore visto lo scorso anno, il secondo colpevole di aver rischiato la sconfitta con l’intercetto di Brad Smith nei minuti finali, in una chiamata offensiva priva, in apparenza, di qualsiasi senso logico.