NFC Week 1 Review

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I San Francisco 49ers, vincitori in una partita tiratissima sui Green Bay Packers, meritano la copertina. I 49ers hanno verticalizzato il gioco aereo con costanza favoriti da un Kaepernick sempre più sicuro dei mezzi fisici a disposizione e, da un parco ricevitori falcidiato sì dagli infortuni ma che ha visto svettare un Anquan Boldin a livelli mai vista in passato sia in quel di Arizona sia a Baltimore dove ha vinto comunque l’anello. Un prezioso supporto è stato fornito dal TE Vernon Davis, ora come in passato il “valore aggiunto” della squadra californiana.

Lungi dall’oscurare la bellissima prova fornita dalla squadra californiana altri eventi hanno catalizzato l’attenzione degli appassionati NFL.

Il ritorno sulla panchina dei New Orleans Saints di Sean Payton è stato contrassegnato da una vittoria divisionale che fa morale e in cui la difesa ha dimostrato a differenza della scorsa stagione di saper soffrire nei momenti decisivi. Per gli sconfitti Atlanta Falcons, la sensazione, forse prematura, di una squadra talentuosa ma priva della necessaria cattiveria agonistica per arrivare fino al traguardo finale.

Gli esordi sulle panchine dei Bears e degli Eagles hanno segnato l’inizio di una nuova era per le due franchigie spesso ricche di talento ma guidate negli ultimi anni senza un progetto necessario per il cosiddetto salto di qualità.

Marc Trestman, il nuovo HC Bears, dopo un’onorata carriera come OC in molte franchigie NFL e cinque anni di capo allenatore in CFL, ha preso le redini dei Bears con l’intento dichiarato di costruire un attacco equilibrato, in grado di coinvolgere tutte le armi a disposizioni di Jay Cutler. L’arrivo di un TE di spicco come Martellus Bennett e il recupero soprattutto fisico del WR Alshon Jeffery sono serviti a creare la giusta rotazione nella selezione dei giochi privando finalmente la stella Brandon Marshall della responsabilità di portare sulle spalle l’intero gioco aereo della franchigia di Chicago. Buone notizie sono arrivate anche dalla linea offensiva in grado di non concedere neanche un sack agli avversari, un vero evento in casa Bears. Con un po’di fortuna è arrivata la vittoria finale sui Cincinnati Bengals ma come in tutti gli sports il giusto premio per la squadra che ha sbagliato di meno.

In molti aspettavano con trepidazione l’esordio dei Philadelphia Eagles e il ritorno tra le fila dei Washington Redskins, del QB RGIII. Per tre quarti di gara l’attacco Eagles è sembrato addirittura devastante, giocando una “spread offense” stile Oregon, riveduta e corretta in stile NFL.  Kelly ha vinto così la sua prima scommessa, sfoderando un attacco sembrato ai più sensibilmente più veloce della media degli attacchi NFL e in controtendenza con il resto della NFL volto a favorire il gioco di corse rispetto a quello aereo. Già dalle prime dichiarazioni Chip Kelly ha dichiarato di voler coinvolgere in maniera più assidua nel running game il non più  giovanissimo QB Michael Vick. Una sfida a tutto campo per il rookie HC degli Eagles che ha il compito quasi messianico di cambiare il gioco NFL. Dall’altra, i Redskins privati, a causa di un evidente ritardo nella preparazione e dell’infortunio occorsogli nei passati P.O., della fantasia di RG III, sono stati nonostante la rimonta finale, quasi annichiliti da Philadelphia.

Due parole vanno poi spese per le sconfitte dei New York Giants, autori di ben 6 turnovers e con una prova così incolore da parte del RB David Wilson, tale da spingere il F.O. della squadra newyorchese a valutare l’ipotesi del clamoroso ritorno di Brandon Jacobs e dei Minnesota Vikings. Questi ultimi pur con un’eccezionale Adrian Peterson hanno pagato ancora una volta dazio per gli errori e per la poca incisività del QB Christian Ponder.  A gioire delle disgrazie altrui i Dallas Cowboys, guidati da un buon Tony Romo ma vincenti soprattutto grazie ad un’ottima difesa capace di segnare ben due TD e i Detroit Lions, che grazie all’arrivo di Reggie Bush possono finalmente dire di avere un gioco di corse.