Minnesota Vikings, tra dubbi e certezze.

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Termina con una vittoria ai danni dei Detroit Lions la stagione 2013 dei Minnesota Vikings, non certo tra le più esaltanti nella storia della franchigia. Termina con un bilancio di 5 vittorie, 10 sconfitte ed 1 pareggio e con la consapevolezza che dalla prossima stagione ci saranno parecchi punti interrogativi a cui trovare risposta per poter sperare in un futuro migliore.

La prima cosa certa è che quella contro i Lions è stata l’ ultima partita giocata tra le mura amiche del H. H. Humphrey Metrodome conosciuto come “Metrodome”, dal 1982,  la casa dei Minnesota Vikings. Uno stadio considerato ormai scomodo e vecchio se paragonto agli standard dei nuovissimi impianti NFL di ultima generazione. Il piano di costruzione di un nuovo stadio era sul banco della municipalità fin dal 2007, poi il crollo di un ponte sul fiume Mississippi destinò parte dei denari accantonati alla gestione della catastrofe, il tutto fu rimandato. A dicembre del 2010, in seguito ad una grossa nevicata, il collasso del tetto costrinse la squadra a rimandare una partita contro Chicago, dal quel momento inziò il conto alla rovescia alla ricerca di una nuova sistemazione. Un tavolo di trattative tra NFL, proprietà e governatore dello stato del Minnesota fu fondamentale per arraffare i fondi (975 milioni di dollari) necessari  al nuovo progetto, il Vikings Stadium, che sarà pronto e inaugurato, sulle ceneri del Metrodome, nel 2016.

I Vikings giocheranno due intere stagioni, in attesa della fine dei lavori, al TCF Bank Stadium, il campo della locale università. In questo stadio all’ aperto disputarono, proprio nel 2010, la partita rinviata contro Chicago. Considerato il clima dello stato nei mesi invernali, il fattore campo risulterà essere il principale problema per una squadra abituata a giocare in un dome al coperto.

La seconda certezza è che si è chiuso il mandato dell’ head coach Leslie Frazier, silurato, a poche ore dal termine della stagione, dal GM Rick Spielman. Il bilancio di Frazier parla di un record di  21-32-1 collezionato in tre stagioni da capo allenatore. A discapito delle partite vinte o perse, il maggior fattore che ha determinato il licenziamento di Frazier sta nella gestione del personale per il ruolo di quarterback. Dopo che ad inzio stagione, le prime sconfitte, avevano oscurato il piano di puntare su Christian Ponder, le scelte di affidarsi a Matt Cassel prima e a Josh Freeman, arrivato da Tampa Bay a stagione in corsa, poi, hanno evidenziato la scarsa lucidità nelle valutazione di Frazier e del suo staff. Senza continuità e miglioramenti evidenti nel reparto offensivo la decisione di tagliare la testa al capo allenatore giunge quindi scontata alla luce del mancato prolungamento del contratto dopo la stagione vincente dell’ anno prima.

Insieme a Frazier salutano anche alcune pedine fondamentali della difesa purple & gold. Quella di domenica infatti dovrebbe essere stata l’ ultima partita di Jared Allen con la maglia dei Vikings. Dopo sei anni passati a Minnesota, il principale protagonista della pass rushing dei Vikings, sarà free agent dalla prossima off season. A 31 anni Allen cercherà, più che un grosso contratto, l’ opportunità di giocare per una squadra con ambizioni da SuperBowl. Insieme ad Allen, potrebbe terminare la sua carriera anche il capitano Kevin Williams dopo 11 anni spesi a Minnesota. Uno dei miglior defensive tackle di sempre, Kevin Williams costituì, insieme a Pat Williams, una delle coppie di centrali più dominanti di sempre. Nota col nome di  “The Williams Wall”, la coppia di tackler, contribuì a portare, tra il 2008 e il 2010, la difesa dei Vikings tra primi posti delle statistiche NFL.

Non solo addii però, ma anche qualche speranza per il futuro.

Nella seconda parte di stagione ha avuto un ruolo sempre più importante sul fronte offensivo il rookie Cordarrelle Patterson. Dopo aver dimostrato buone doti da ritornatore, ha concluso la stagione segnando anche 3 TDs su corsa e 4 TDs su ricezione. Grazie a doti atletiche di ottimo livello e una grossa versatilità di impiego Patterson si candida a ricoprire un ruolo chiave nell’ attacco di Minnesota. Insieme a Patterson i Vikings hanno scoperto di poter affidarsi ad un reparto di runningbacks di tutto rispetto. Fondamentale l’ apporto sia del veterano Toby Gerhart, che del debuttante Matt Asiata, dopo che un infortunio ha tolto dal  campo la stella Adrian Peterson nel finale di stagione. Altre note positive vengono dalle prestazioni in difesa di Sharrif Floyd. Il rookie da Florida ha dimostrato, entrando con il giusto carisma nella rotazione della linea difensiva, di poter ereditare la posizione lasciata vacante da un possibile ritiro di Kewin Williams. Per lui 19 tackles, 2,5 sacks, e un forced fumble, nei pochi minuti giocati. Insieme a Floyd, una nota di merito va al cornerback Xavier Rhodes la cui stagione purtroppo è stata limitata da un infortunio alla caviglia. In una divisione in cui Detroit,Green Bay e Chicago hanno ottimi attacchi verticali i Vikings potrebbero aver trovato in Rhodes un giocatore fondamentale da qui in avanti.

Non resta che aspettare la nomina di un nuovo capo allenatore  quindi e cercare dal prossimo draft, con l’ ottava scelta assoluta, di colmare quei buchi nel roster ad oggi ancora scoperti.