Chi va piano…

American Sport ma non solo ! Registrazione necessaria prima di poter dire la vostra.

Non v’è dubbio alcuno che lo spettacolo offerto dalla Formula1 degli ultimi anni sia stato un po’ sottotono. La superiorità messa in mostra dal duo RedBull-Vettel, ha di fatto addormentato gli spettatori di tutto il mondo, considerato che il tifo per questa coppia è poca roba se confrontata a Ferrari, McLaren & C.

Per fortuna il panorama motoristico offre molte varianti. Lo spettacolo rustico della Nascar, le lotte col coltello tra i denti della IndyCar, la sfida pura di una 24 Ore di Le Mans, senza dimenticarsi di quello show messo in campo dalla MotoGP con la rocambolesca vittoria di Marquez nel moto-mondiale 2013.

Ecco quindi che le aspettative per i Gran Premi 2014 erano decisamente alte, anche in virtù del cambio regolamentare che avrebbe (sulla carta quantomeno) messo tutti i concorrenti alla pari.

I primi test pre-campionato hanno però svelato una serie di storture e brutture che necessitavano quantomeno di una revisione. Come al solito invece, la Formula1 si è mostrata per quello che purtroppo è diventata nell’ultimo ventennio. Ingessata e incapace di prendere decisioni fulminee. Un vero e proprio colmo, visto che si parla della massima espressione tecnologico-motoristica, e dove corrono i maestri della guida veloce.

E sotto questo auspicio che è andata in onda la prima gara dell’anno. Quel Gran Premio d’Australia che evoca sempre grandi ricordi legati al passato, con finali di campionato al cardiopalmo prima, e spumeggianti inizi di mondiali poi. Quello che si è visto invece è stato uno strano tira e molla. Ha gioito la Mercedes che ha confermato quello che i test hanno mostrato, è tornata la McLaren, ha deluso un po’ la Ferrari, ha illuso la RedBull, è risorta la Williams, ed è scomparsa la Lotus. Per il resto tutto secondo copione. Chi stava in mezzo o in fondo, li è rimasto.

Unici assenti il rumore e lo spettacolo. Hai detto niente… Questi motori definiti Power Unit per il mix tra combustione ed elettricità, non si sentono! Gli spettatori sul campo nel dopogara hanno rilasciato commenti poco edificanti, qualcuno pare essersi addirittura addormentato sui verdi e umidi campi verdi attorno al circuito. Cosa quest’ultima, che normalmente accadeva ai tifosi tedeschi che accorrevano alla 3 giorni monzese, accampati in tenda all’interno del circuito, ubriacandosi come scimmie e dormendo poi durante tutta la gara malgrado il rumore assordante.

In qualche modo lo spettacolo c’è stato, ma è stato virtuale. Come quando il giudice si rivolge alla giuria dopo un’opposizione dicendo “la giuria non tenga conto di quanto detto…”. E’ quello che è accaduto a Daniel Ricciardo. Splendido 2° in griglia di partenza, ridicolizzando il suo compagno di squadra, tale Vettel, ha corso come un veterano confermando all’arrivo la stessa posizione del via. Peccato che abbia spinto troppo sul pedale del gas e sia perciò incappato nella squalifica (subjudice). Non sia mai che in Formula1 si corra troppo! Da quest’anno infatti, bisogna stare attenti a non sforare la media data dai 100 kg di carburante/ora.

Parafrasando Al Pacino ne L’avvocato del Diavolo, “Guarda ma non toccare… tocca, mai non gustare… gusta, ma non inghiottire!”. In poche parole, corri, ma vai piano!

C’è ragione di credere che entro qualche GP possa cambiare qualcosa, magari semplicemente aumentando il dato incriminato. Per quanto riguarda il rumore, qualunque cosa si sceglierà di fare, sarà un puro artifizio. Questi motori, pardon, Power Unit, non fanno rumore sul nascere. Impossibile farli urlare in modo naturale. Malgrado da questa Formula1 ci si possa aspettare di tutto, persino di un amplificatore stereo da 1000 watt collegato allo scarico, è più sicuro scommettere che non verrà preso nessun provvedimento almeno per i primi 18 GP… Per quel che riguarda il 19esimo ed ultimo, Abu Dhabi, il punteggio doppio è confermato. Ah beh, allora…